“A parte la erraticità di un legislatore che prima abroga il tentativo obbligatorio di conciliazione nelle cause del lavoro e subito dopo la introduce per un numero rilevante di cause ordinarie, l’obbligatorietà sancita dal decreto legislativo 28/2010 non è accettabile: non trova giustificazione né nella direttiva comunitaria né nella legge delega 69/2009”, ribadisce Perfetti. “L’ordinanza Tar Lazio, che rinvia alla Corte costituzionale questo profilo, si incarica di dimostrare l’eccedenza della norma rispetto a entrambe.
In tema di modifica al titolo quarto della Costituzione il Cnf rimarca che il progetto deve evitare la dipendenza del pubblico ministero dall’esecutivo e che si ponga in pericolo l’indipendenza della magistratura. Dunque al pm non può essere sottratto il compito di garantire la legalità delle indagini; desta perplessità la norma sulla obbligatorietà dell’azione penale secondo “criteri stabiliti” che darebbe vita a un sistema di selezione dei reati da perseguire a seguito del quale la “giustizia perderebbe il suo carattere di imparzialità”; la responsabilità dei magistrati, pur nella necessità di renderla effettiva, non può perdere l’ancoraggio al dolo o colpa grave.
Il Ministero della Salute spiega come conservare correttamente gli alimenti nel frigorifero: latte, carne e…
Lidl annuncia un nuovo Recruiting Day l’11 novembre 2025: una giornata di colloqui in presenza…
Costa solo 34,20 euro l’anno ma colpisce tutti i conti correnti attivi: è l’imposta di…
Arriva dal Giappone il Kakeibo, un metodo tradizionale che aiuta a risparmiare con carta e…
Poste Italiane apre una nuova tornata di assunzioni per novembre: centinaia di posti tra portalettere,…
Notizie per chi ha un mutuo a tasso variabile: la riunione di ottobre della Banca…