A seguire troviamo Bologna e Belluno con una crescita di oltre 1000 euro rispetto all’anno precedente. Il primato alla fine del 2011 spetterà però a Milano. Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello afferma: “I dati di oggi segnalano che l’Italia sta ripartendo, anche se permangono notevoli divari territoriali. Perché il sistema Paese riprenda pienamente il suo percorso di crescita, è indispensabile facilitare la vita delle imprese. Con questa convinzione le Camere di commercio hanno investito nella semplificazione amministrativa. Ma c’è ancora molto da fare, a cominciare dal pieno decollo dello Sportello unico per le attività produttive”.
Il presidente ha proseguito: “Allo stesso modo, bisogna confermare il principio dell’obbligatorietà della mediazione civile, sancito dalla recente riforma. Le imprese, però crescono quando il territorio in cui operano si arricchisce di nuove infrastrutture, materiali e immateriali. Con un obiettivo: avvicinare gli operatori economici ai mercati. Nonostante un fisco che pesa il doppio sulle nostre aziende esportatrici, siamo il primo paese del Vecchio continente, dopo la Germania, per presenza sui mercati extra-europei; il primo, dopo la Cina, per quantità esportata nei paesi emergenti. Sono segnali chiari di un sistema fortemente competitivo. Tuttavia solo il 5% delle imprese che esportano lo fa in modo stabile. E’ prioritario ampliare questo universo”.
Il divario nord-sud continuerà ad esistere: Considerando pari a 100 il valore aggiunto per abitante previsto a livello nazionale per il 2011, il Nord-Ovest registrerà 120,2, il Nord-Est, 119, il Centro 111,7, il Mezzogiorno soltanto il 67,1. L’Italia, insomma, resterà fortemente divisa in due.
La ricchezza per abitante prodotta a Milano sarà nel 2011 pari a 35mila euro a prezzi correnti (ossia, al lordo dell’inflazione); a Crotone di soli 13.200 euro. . C’è poi un consistente gruppo di province del Centro-Nord (prima di queste Torino), in cui la differenza dell’indicatore sarà superiore agli 800 euro. Due, invece, le (sole) buone performance meridionali: quella di Chieti (dove l’incremento sarà di 640 euro) e quella di Bari, che, con 570 euro, si posiziona esattamente in linea con la media nazionale.
Mirko Zago
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