2 italiani su 10 si sposteranno, ma restando nei paraggi della loro città, magari scegliendo la seconda casa o un campeggio. Tendenzialmente sembra che per colpa della crisi diversi italiani anzichè accorciare le ferie, ci rinunceranno completamente.
Tra i fattori che influenzano maggiormente la scelta del luogo per trascorrere le vacanze il 42% del campione intervistato indica il reddito disponibile, a cui fa seguito un 23% di “ timorosi”che predilige la sicurezza del luogo di vacanza. Una vacanza all’insegna della condivisione è la scelta del 14% dei “compagnoni” che non partirebbe mai senza il gruppo di amici. Infine non mancano mai “gli ansiosi”, un buon 13%, condizionati dalla preoccupazione per la crisi economica.
“Il bisogno di sicurezza caratterizza anche le vacanze all’estero, frenate dal terrorismo: il timore “contagia” il 31% del campione intervistato. Spunta anche la paura di vendette per la morte di Bin Laden (16%) e delle rivolte nel Nord-Africa (13%). in ribasso invece le angosce da epidemie e da eventi naturali malgrado il terremoto del Giappone e gli allarmi alimentari“.
Ulteriori dati interessanti: scende dal 23% al 21% la quota di coloro che vanno in vacanza soprattutto per riposare. Come nel 2010 la vacanza media durerà 12 giorni (prima della crisi nel 2008 era di 14 giorni). Scende ancora la spesa media che nel 2008 era di 1.056 euro ed ora si riduce ad 823 euro. Un italiano su due (52%) resterà nel nostro paese. Il 17% sceglierà un paese dell’Europa mediterranea, il 10% il Nord Europa, il 3% gli Stati Uniti. E fra i Paesi Europei continua il predominio della Spagna (25%), ora però insidiata dalla Grecia (22%, nel 2010 era solo il 13%). Mentre restano a distanza la Francia, la Gran Bretagna, la Croazia. In Italia la regione più gettonata è la Sicilia, poi Puglia, Toscana, Emilia Romagna, Sardegna e le montagne del Trentino Alto Adige.
A questo indirizzo tutti i dati elaborati.