Viene criticata in particolare la volontà di liberalizzare la professione legata all’avvocatura: “Siamo sdegnati e preoccupati per le iniziative di cui abbiamo appreso in queste ore, di supposte liberalizzazioni che si vorrebbero introdurre artatamente nella manovra. E’ scorretto il metodo e tanto più il merito: tali norme minerebbero la difesa tecnica e provocherebbero la demolizione del sistema ordinistico e del controllo deontologico, a scapito dei cittadini e dei professionisti più giovani che sarebbero mandati allo sbaraglio in un mercato saturo e senza sbocchi effettivi“.
Secondo Guido Alpa, presidente del Cnf, i testi relativi alla riforma della professione forense sarebbero incostituzionali e contrari alla Carta europea dei diritti fondamentali. Contro l’abolizione dell’esame di abilitazione e il testo attuale di riforma, questo il commento di Alpa: “Se confermata, sarebbe una manovra vergognosa che umilia la professione forense ma sopratutto colpisce gravemente i cittadini. Fa strame della Costituzione non solo per contrarietà all’articolo 33 ma anche per all’articolo 24, che garantisce l’accesso alla giustizia e il diritto di difesa”.
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