Per la Corte di Cassazione la presunzione di redditi occultati derivata dal redditometro è valida se il contribuente non fornisce elementi contrari oggettivi e circostanziati.
Per la suprema corte servono prove rigorose e circostanziate per ribaltare le presunzioni costituite dal possesso di beni e servizi indicatori di capacità contributiva. A nulla serve lamentare condizioni di indigenza, di comunione legale dei beni o situazioni simili.
L’obiettivo dell’accertamento sintetico è proprio quello di far emergere redditi nascosti al fisco sulla base delle spese sostenute per l’acquisto ed il mantenimento di beni e servizi rilevanti.
I giudici, con la sentenza n. 13289/2011 hanno affrontato vari temi sull’accertamento da “redditometro”.
Da un lato, per il fisco, è sufficiente dimostrare la disponibilità del bene per far scattare il “redditometro”, dall’altro, il contribuente deve provare che il maggior reddito determinato è posseduto grazie a redditi esenti o soggetti a imposizione alla fonte.
Le estetiste sono diventate illegali, equiparate agli spacciatori. Da oggi in poi guai anche a…
Le pensioni del defunto ex premier tornano in auge: scopri tutto quello che ti spetta…
Veramente si parla di coprifuoco estivo 2025 dalle 21? Facciamo chiarezza in merito. L'estate è…
Una brutta notizia per milioni di consumatori: il marchio di supermercati più conosciuto nel nostro…
L'educazione alimentare è un percorso di inesauribile apprendimento. È fondamentale in tal senso utilizzare correttamente…
Luce e gas non sono mai stati così tanto amici e alleati del bilancio familiare.…