Il decreto anticrisi rispetta gli ordini professionali

C’è soddisfazione dal mondo degli ordini professionali per il decreto anticrisi, che non intaccherebbe i principi cardine del sistema e prevede invece solo utili ammodernamenti. Allontanati gli allarmi delle settimane scorse è tempo per affrontare le novità. Gli esami di stato rimangono, si istituiscono maggiori controlli territoriali per vegliare sull’ordine, vengono apposte chiarezze circa i compensi dei professionisti, vengono abrogate le indebite restrizioni per l’accesso alla professione.

Queste in linea generale le novità introdotte. La presidente dei Consulenti del Lavoro Marina Calderone commenta così: “In un momento in cui a tutti i lavoratori vengono richiesti sacrifici è giusto che anche i professionisti facciano la loro parte. Fondamentale per noi era il mantenimento dei principi su cui si basa il sistema ordinistico italiano che è pieno riconoscimento del valore delle professioni. Le novità introdotte dal decreto legge anticrisi erano peraltro già contenute nella proposta di modernizzazione degli Ordini presentata al Ministro di Giustizia a luglio 2010 e nel provvedimento attualmente in corso di iter parlamentare, per il quale ci sono state le audizioni in Commissione Giustizia della Camera” – e prosegue – “Una manovra da 45,5 miliardi di euro in due anni richiede la coesione di tutti gli attori sociali e istituzionali, evitando tentativi di accaparramento di competenze altrui approfittando della situazione di crisi. Ribadisco il nostro ringraziamento al Governo per avere sottolineato l’importanza e la necessità degli Ordini nel nostro Paese“.