Se mestieri come quelli del calzolaio e del corniciaio hanno dimostrato di poter resistere allo scorrere del tempo e allo sviluppo delle tecnologie (in Italia le attività sono rispettivamente 4.390 e 3.323), più risicato è il numero di mugnai (63), canestrai (10) e ombrellai (8) operativi lungo lo Stivale. I 381 arrotini e i 274 spazzacamini presenti nel nostro Paese, invece, nella maggior parte dei casi hanno riconvertito l’antica arte incorporandola in più moderne attività di installazione di impianti termici e ferramenta.
Roma (8,8% del totale nazionale), Milano (4,8%) e Torino (4,2%) sono le province dove è più alta la concentrazione delle professioni in disuso, mentre è Bologna, a pari merito con la Capitale, la provincia in cui resiste il maggior numero di arrotini (17 attività). La provincia di Caltanissetta, dal canto suo, raccoglie i più antichi calzolai d’Italia: ben 8 tra le prime 10 imprese più remote hanno sede nella provincia siciliana, 5 nel solo comune di Mazzarino. Insomma, l’Italia dei mestieri antichi prova, anche con successo, a resistere alla globalizzazione.
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