Le criticità del mondo della giustizia sono uno dei mali della società moderna. Il funzionamento del sistema giustizia è uno dei parametri affinché uno Stato possa definirsi democratico. La lentezza dei procedimenti e gli ostacoli frapposti tra il cittadino e l’accesso alla giustizia sono un pericoloso freno anche all’economia. Molti imprenditori (piccoli e grandi) preferiscono investire all’estero nella fondata consapevolezza che, in caso di contenzioso civile, i loro diritti creditori resteranno irrimediabilmente frustrati a causa della lentezza dei processi.
Gli avvocati rappresentano il filtro tra il cittadino e la giustizia e molti degli aberranti provvedimenti emanati dal governo negli ultimi anni, colpiscono non solo la categoria forense, non solo il sistema giustizia ma anche tutti i cittadini indistintamente.
Limitare l’accesso alla giustizia non può essere la panacea per porre rimedio alla lentezza e alla inefficienza della giustizia. Possiamo accettare sacrifici ma non ingiustizie. L’entrata in vigore della media conciliazione obbligatoria e l’aumento sconsiderato del contributo unificato avranno come unico risultato quello di aumentare i costi dell’accesso alla giustizia e forse dissuaderanno qualche cittadino meno abbiente dal far valere i propri diritti in sede giudiziaria.
E tutto ciò a quale prezzo ?
Il prezzo da pagare è altissimo; ed è in primis, la violazione della nostra legge Fondamentale; ovvero la Costituzione.
E’ noto come la questione relativa alla obbligatorietà della media conciliazione sia all’esame della Corte Costituzionale. A prescindere da quella che sarà la decisione della Corte dobbiamo comunque riflettere sull’odiosità e l’inopportunità di una norma che per porre rimedio al sovraffollamento della giustizia limita l’accesso dei cittadini alle corti anziché aumentare le strutture e gli organici.
Dall’altra parte della barricata ci sono gli avvocati, sempre più numerosi in vista delle imminenti liberalizzazioni; un esercito di professionisti spaesati e senza un solido punto di riferimento nelle istituzioni (nonostante in Parlamento il mestiere più voga sia quello dell’avvocato).
Una maggior tutela della nostra categoria e valorizzazione del ruolo dell’avvocato, dinnanzi alle Istituzioni; questo è il primo passo per “salvare” la categoria forense da una morte annunciata.
Nel mio sito web www.matteosantini.org ho individuato alcuni punti critici che intendo affrontare e risolvere, con l’aiuto di tutti, per restituire alla professione la dignità ed il ruolo che si merita.
Questi i punti:
Avv. Matteo SANTINI | m.santini[at]infoiva.it | www.studiolegalesantini.com | Roma
È titolare dello Studio Legale Santini (sede di Roma). Il suo Studio è attualmente membro del Network LEGAL 500. || È iscritto come Curatore Fallimentare presso il Tribunale di Roma; Presidente Nazionale del Centro Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e dei Minori; Membro dell’AGIT (associazione avvocati Giusconsumeristi); Consigliere Nazionale AGIT (associazione avvocati Giusconsumeristi); Responsabile per la Regione Lazio dell’Associazione Avvocati Cristiani; Membro dell’I.B.A. (International Bar Association); Membro della Commissione Osservatorio Giustizia dell’Ordine degli Avvocati di Roma; Segretario dell’Associazione degli Avvocati Romani; Conciliatore Societario abilitato ai sensi del Decreto Legislativo n. 5/2003; Direttore del “Notiziario Scientifico di Diritto di Famiglia”; Membro del Comitato Scientifico dell’ A.N.A.C. || Autore del Manuale sul trasferimento dell’Azienda edito dalla Giuffré (2006); Co-autore del Manuale sul Private Equity (2009 Edizione Le Fonti). || Docente di diritto e procedura penale al Corso in Scienze Psicologiche e Analisi delle Condotte Criminali (Federazione Polizia di Stato 2005). || Collabora in qualità di autore di pubblicazioni scientifiche con le seguenti riviste giuridiche: Diritto & Giustizia (Giuffré Editore); Corriere La Tribuna (Edizioni RCS); Notiziario Giuridico Telematico; Giustizia Oggi; Associazione Romana Studi Giuridici; Il Sole 24 Ore; Studium Fori; Filo Diritto; Erga Omnes; Iussit; Leggi Web; Diritto.net; Ius on Demand; Overlex; Altalex; Ergaomnes; Civile.it; Diritto in Rete; Diritto sul Web; Iusseek.
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