La nuova aliquota Iva al 21%, prevista dal Dl 138 del 2011, entrata in vigore lo scorso 17 settembre ha causato non pochi problemi di natura tecnica e gestionale agli operatori economici. Per questo l‘Agenzia delle Entrate ha scelto di concedere più tempo per regolarizzare le fatture emesse erroneamente con la vecchia aliquota.
”Nel caso in cui sia stata emessa fattura o sia stato pagato in tutto o in parte il corrispettivo prima che si realizzassero i presupposti per l’imposizione, l’operazione si considera effettuata alla data di emissione della fattura o del pagamento” chiarisce la circolare n. 45/E dell’Agenzia delle Entrate. “In questo caso l’aumento dell’Iva non si applica agli acconti pagati entro il 16 settembre, che hanno scontato l’aliquota del 20%, mentre per le fatture a saldo emesse successivamente ed eventuali altri acconti e’ necessario applicare la nuova aliquota del 21%.” Nel caso di fatture anticipate emesse entro il 16 settembre “queste scontano l’aliquota del 20% anche se il bene è stato consegnato o il servizio è stato pagato successivamente a tale data”.
Con l’introduzione della nuova aliquota il metodo matematico per la determinazione dell’imposta da versare diventa l’unico applicabile per i commercianti al minuto. Ma come si determina il nuovo imponibile? “Dividendo l’importo complessivo dei corrispettivi per alcuni valori ,121 per le operazioni che scontano l’Iva del 21%”.
Alessia Casiraghi
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