Confesercenti mette in guardia: “Le vendite ad agosto confermano che i consumi vanno peggio delle previsioni: a fine anno, se continua così, avremo almeno 65mila chiusure di esercizi commerciali, un salasso di 150mila posti di lavoro in meno e l’aumento della desertificazione dei centri urbani“, scrive l’associazione in una nota.
Vero è che tra i dati Istat non mancano note positive. Ad agosto 2011 l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio ha segnato una variazione pari a 0 su base mensile, mentre nella media del trimestre giugno-agosto, rispetto ai tre mesi precedenti, il risultato resta negativo (-0,4%). Per quanto riguarda le vendite di alimentari, l’Istat ha registrato un aumento dello 0,3%, invece quelle di non alimentari sono diminuite dello 0,1%. In termini tendenziali, quindi, il calo dello 0,3% è dovuto a un rialzo dell’1,6% per il settore ‘food’ e di una flessione dell’1,2% per il ‘non food’.
Le vendite di prodotti per la tavola hanno segnato una buona performance, soprattutto nella grande distribuzione (+2,6%). Relativamente ai non alimentari, ad agosto 2011 le variazioni negative maggiori entità riguardano supporti magnetici, strumenti musicali (-7,3%) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-4,8%). Il comparto che registra l’aumento più forte è quello dei giochi, giocattoli, sport e campeggio (+0,4%).
Giù anche l’indice di fiducia dei consumatori, che a ottobre si attesta a 92,9 contro i 94,2 di settembre. Il clima di fiducia migliora nel Nord, in particolare nel Nord-est, e cala nel Centro-sud. A livello nazionale, però, la flessione è diffusa a tutte le componenti e risulta particolarmente forte per l’indice che misura il complesso delle attese a breve termine (giù da 85,5 a 81,8). L’indice del clima economico cala da 78,3 a 75,6, mentre quello relativo alla situazione personale scende da 100,6 a 98,6. Peggiorano le valutazioni presenti e prospettiche sulla situazione del Paese, i giudizi sulla situazione economica della famiglia e le previsioni di risparmio. I saldi dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo e quelli delle previsioni sulla loro dinamica futura registrano però, nel complesso, un aumento rispetto al mese precedente.
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