Spunti e notizie interessanti sono emersi dalla relazione relativa alle piccole e medie imprese per il 2010, dal titolo Le Pmi dell’Ue stanno uscendo dalla crisi?, presentata dalla Commissione europea.

Il numero delle Pmi presenti nell’economia commerciale non finanziaria europea è di 20,8 milioni, di cui 19,2 microimprese con meno di dieci dipendenti. Ciò significa che le piccole e medie imprese hanno fornito oltre i due terzi delle opportunità di lavoro nel settore privato dell’Ue e il 58,4% del valore aggiunto lordo totale, che, confrontato alle 43.000 grandi imprese, lo 0,2 delle aziende Ue, è un’enormità.

Le buone notizie, dati alla mano, sono molte, dal momento che nel 2011 si stima che le pmi aumentino dello 0,9%, con una crescita dello 0,4% dei lavoratori. Dopo un calo biennale degli occupati, si tratta di un primo segnale di ripresa.
Inoltre, dopo una diminuzione del 6,4% del 2009, il valore aggiunto lordo combinato (Val), delle pmi è aumentato del 3,4% nel 2010 ed è destinato a salire ulteriormente nell’anno in corso.

Per Antonio Tajani, vicepresidente e commissario europeo per l’Industria e l’imprenditoria, “Il fatto che la ripresa nel 2010 sia stata guidata dalle Pmi evidenzia la loro importanza per la crescita e l’occupazione (…) L’Europa ha bisogno di nuovi imprenditori innovativi e creativi pronti a correre rischi. Questa è la strada principale per la ripresa“.

La crisi non è tuttavia superata e le pmi devono ancora operare in un clima economico incerto.

La tendenza al ribasso nel numero di occupati iniziata nel 2009 (-2,7%) ha conosciuto un rallentamento nel 2010 (-0,9%), si stima tuttavia che abbia comunque prodotto una perdita netta di oltre 823.000 posti di lavoro nell’Ue. Le microimprese hanno saputo reggere bene alla crisi, rispetto, ad esempio, alle medie imprese, anche se loro ripresa è stata più lenta.

Per settore industriale le Pmi hanno primeggiato per quanto riguarda il Val e l’occupazione nei comparti edilizia, commercio all’ingrosso e al dettaglio, settore alberghiero, ristorazione e immobili, noleggio e servizi alle imprese.

La valutazione dei risultati delle attività delle Pmi per il 2010 ha identificato tre gruppi.

Il primo è quello in cui le pmi hanno registrato un tasso di crescita positivo sia in termini di Val sia in termini di occupazione e comprende Austria, Germania, Lussemburgo, Malta, Romania, Svezia e Regno Unito.

Il secondo è quello in cui, invece, le pmi hanno registrato un tasso di crescita negativo sia per quanto riguarda il Val sia per l’occupazione e comprende Grecia, Irlanda, Spagna, Lettonia e Lituania.

Il terzo gruppo, entro cui troviamo anche l’Italia, è quello dei Paesi in cui le pmi hanno ottenuto un tasso di crescita positivo in termini di Val, ma un tasso negativo in termini di occupazione e comprende, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.

Vera Moretti

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