Statuto delle Pmi, si guarda lontano

Eppur si muove. Nella paralisi decisionale che caratterizza l’operato del governo e del Parlamento, da alcune settimane a questa parte, per quanto riguarda le misure di sostegno alla crescita, finalmente qualcosa ha cominciato a sbloccarsi. Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge sullo statuto delle imprese. Il provvedimento, a cui Palazzo Madama ha apportato alcune modifiche, torna ora all’esame della Camera.

La normativa prevede tre direttrici di fondo: semplificazione delle procedure per l’avvio delle attività di impresa, con l’obiettivo di aprire un’attività imprenditoriale in un solo giorno; soluzione del problema dei ritardati pagamenti tra imprese e PA, da sempre uno dei limiti allo sviluppo del settore; facilitazioni nell’accesso al credito, premiando la progettualità rispetto alle garanzie.

La senatrice del Pdl Simona Vicari, ha commentato: “Il voto conferma l’attenzione della politica per il settore delle Piccole e Medie imprese. Attraverso lo Statuto delle imprese si vuole fornire una prima risposta immediata alle istanze delle aziende in un periodo di forte crisi“.

Dall’altro lato, la senatrice dell’Idv Patrizia Bugnano, capogruppo in commissione Industria, ha spiegato che il suo gruppo parlamentare ha “votato a favore dello Statuto delle imprese ma con molte riserve: siamo sempre pronti a fare la nostra parte per il bene del Paese ma il provvedimento è un’altra occasione mancata da parte del Governo […]. Servono misure urgenti per risollevare la nostra economia e non solo provvedimenti ordinari“.

Laura LESEVRE