Se all’inizio del 2011 i tassi di interesse applicati alle imprese raggiungevano il 3,5 %, con il duplice aumento del tasso ufficiale di sconto e l’incremento del differenziale tra titoli italiani e bund tedeschi, il tasso di interesse è salito di 1 punto, arrivando al 4,5%. Molte aziende denunciano però in questi giorni situazioni anomale in cui il tasso di interesse raggiunge anche punte record del 10%.
‘Questa situazione sta facendo emergere il pericolo di una nuova stretta creditizia – ha sottolineato Bortolussi – con una grossa novità rispetto al recente passato. Se all’inizio della crisi molte piccole aziende rifiutate dai grandi istituti di credito si rifugiavano presso le Banche di Credito Cooperativo o i Confidi, adesso anche queste realtà non sono più in grado, perché a corto di liquidità, di fungere da sportello-rifugio’.
Per le imprese lombarde, le più penalizzate dagli aumenti dei tassi, la spesa ha raggiunto da inizio anno un totale di 724,7 milioni di euro, ovvero 874,3 euro. Meglio è andata alle imprese laziali, che hanno speso negli ultimi 9 mesi 286, 8 milioni di euro, ovvero 618,5 euro per aziende, mentre al terzo posto troviamo l‘Emilia Romagna con 286 milioni di euro di spesa, con un incremento pro azienda di 665,7 euro.
Alessia Casiraghi
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