Confesercenti, più attenzione alle imprese in rosa

Confesercenti conferma la sua attenzione all’imprenditoria femminile con il convegno su Donne, mercato del lavoro e imprenditoria, promosso a Roma da Impresa donna, il Coordinamento nazionale delle imprenditrici di Confesercenti. Nell’aprire i lavori, il presidente Marco Venturi ha osservato che “il lavoro, l’impresa al femminile rappresentano una vera e propria opportunità per il Paese. Non si dimentichi che la marginalità delle donne equivale a marginalità del Paese perché si rinuncia ad utilizzare buona parte del nostro potenziale di crescita”. Dal canto suo, Patrizia De Luise, Presidente CNIF, ha dichiarato che “l’imprenditoria femminile, oltre a dover fronteggiare i numerosi impegni ed i problemi legati all’attività imprenditoriale, deve fare i conti con la posizione della donna nel contesto socio-economico“.

Il Coordinamento nazionale dell’imprenditoria femminile di Confesercenti pone al centro del proprio impegno proprio il sostegno alle imprenditrici e lavoratrici autonome attraverso una serie di importanti obiettivi, come la rappresentanza delle imprese femminili associate presso le sedi governative, il Ministero delle Pari Opportunità ed il Ministero del Lavoro, il raccordo con Unioncamere per la gestione dei comitati imprenditoria presso le Camere di commercio e la messa in campo di azioni politico, sindacali volte a favorire il conseguimento delle pari opportunità e l’individuazione degli strumenti necessari per rispondere alle esigenze delle imprenditrici associate.
Inoltre, ha sottolineato la De Luise, il Coordinamento mira alla promozione di tutte quelle attività formative e informative affinché le imprenditrici possano gestire al meglio le proprie attività imprenditoriali.

Le imprese femminili a fine giugno 2011 risultano essere 430.900, pari al 23% di tutte le imprese registrate presso le Camere di Commercio. L’universo al femminile delle imprese italiane è aumentato in un anno di quasi 10 mila unità con un tasso di crescita pari allo 0,7% contro lo 0,2% dei colleghi maschi. Fra i nodi aperti quello del lavoro, visto che il tasso di attività femminile risulta essere inferiore di alcuni punti a quello europeo. Inoltre il tasso di disoccupazione è attestato al 9% contro il 7,8% nazionale.