Il Parlamento ha detto sì, all’unanimità, al disegno di legge con lo Statuto delle Imprese. Si tratta di un progetto le cui radici sono state poste nel 2008 e che è stato proposto a Montecitorio nel gennaio 2010.
Il provvedimento definisce lo Statuto delle imprese e dell’imprenditore e fissa, tra l’altro, una serie di principi di carattere generale come la libertà di iniziativa economica, un contesto normativo certo, la progressiva riduzione degli oneri amministrativi, trasparenza ed equità nell’accesso al credito.
Libertà, dunque, delle imprese ma anche l’obbligo di un codice etico da parte delle associazioni imprenditoriali, in primis per quanto riguarda le distanze dal crimine organizzato.
Anche i rapporti con le Istituzioni sono stati ben definiti e in questo ambito è inserita la delega per attuare la direttiva Ue sui tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra privati e con la Pubblica amministrazione e norme in materia di appalti pubblici. A questo proposito è stato criticato, da parte dell’opposizione, l’innalzamento della soglia oltre al quale scatta l’obbligo di gara per gli incarichi di progettazione.
Prevista anche la valutazione dell’impatto di nuove norme sulle imprese e la compensazione degli eventuali nuovi oneri.
Il provvedimento contiene misure ad hoc per le micro, piccole e medie imprese in relazione alle politiche pubbliche, soprattutto per la competitività. In questo ambito, viene prevista la creazione di un Garante e il varo di una legge annuale.
Vera Moretti
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