IDEE IMPRENDITORIALI – Prenderla con filosofia? Arriva il consulente filosofico

Sofisti o sofisticati? Il pensiero è la chiave principale che dà espressione alla nostra visione del mondo eppure capita che quel meccanismo vada influenzando significativamente – e talvolta al negativo – il nostro quotidiano. Come fare? A volte la soluzione migliore è prenderla con filosofia, e non è solo una questione di frasi fatte.

Quella del consulente filosofico è una nuova professione che in Italia impiega da una decina d’anni almeno quattrocento persone. Non si tratta di psicoterapeuti o sociologi, bensì di esperti nell’elaborazione delle idee e dei pensieri capaci di rieducare al linguaggio (e non solo); per tornare alla fonte della “sofia”, della consapevolezza. Di se stessi e del mondo.

Che si abbia un problema da risolvere, che ci si voglia mettere in discussione; che si voglia provare a creare felicità spirituale sul posto di lavoro o che si voglia guardare al futuro lavorando realisticamente e razionalmente sul presente, il consulente filosofico sfrutta il potente strumento del dialogo per cercare non risposte, ma nuovi modi di porsi domande, individualmente o attraverso incontri collettivi, anche all’ora dell’aperitivo.

E’ quello che avviene a Milano, in HeArtspace, studio professionale, dove Elisabetta Invernici e Vincenza Minniti, filosofe consulenti, proprio come il buon filosofo delle origini nella sua agorà, propongono percorsi e laboratori interattivi. Dall’ aromasofia – la pratica filosofica nella quale i temi emergono a seguito di un’esperienza olfattiva -, al dialogo socratico, dal Cafe Philo e l’Happy Philo, alle Cene Filosofiche, il consulente filosofico mira a riequilibrare la percezione del mondo dell’individuo attraverso una riabilitazione del suo linguaggio ed un esercizio di chiarificazione che lo porti ad interrogarsi su “quanto sia cosciente della sua visione del mondo”.

Ma come si fa a diventare consulenti filosofici? E chi è adatto a sottoporsi a questo lavoro?

Lo chiediamo a Vincenza Minniti, Responsabile della Sezione Lombardia di Phronesis, l’Associazione italiana per la consulenza filosofica.

Per diventare consulenti filosofici Phronesis propone un Itinerario formativo che può frequentare chi abbia conseguito una laurea in Filosofia. Consiste nello studio e nell’approfondimento teorico della letteratura sulla consulenza filosofica e in un tirocinio costituito da consulenze didattiche e da  pratica filosofica di gruppo.

Come agisce la “cura” del consulente filosofico?
Il consulente filosofico non vuole curare come da protocollo terapeutico psicologico, ma attraverso il dialogo, partendo dalla consapevolezza che la cultura fa bene. Per questo, la pratica della consulenza filosofica è aperta a tutti coloro che vogliano trovare uno spazio per pensare altrimenti il mondo in cui si sentono incapsulati, attuare un cambiamento nella propria impostazione e visione del mondo. “Se il filosofo si occupa di problemi, perché non mettere le sue competenze a disposizione di chi, avendo dei problemi da discutere con qualcuno ,ritenga utile farlo?”
È impegnativo dire chi è adatto a questo lavoro. Direi che è auspicabile una certa esperienza e maturità .
Credo sia importante avere il coraggio di mettere in discussione prima di tutto se stessi, il desiderio e la curiosità di entrare in relazione con l’altro.

Esiste un albo?
Al momento no. Esiste un Registro istituito a dare autorevolezza alla consulenza filosofica. Ad esso sono iscritti i Soci che abbiano seguito quell’apposito Itinerario Formativo condotto da professionisti esperti italiani e stranieri, prodotto prove di un maturo modo di lavoro e abbiano superato un esame- con un colloquio finale. Esiste un codice deontologico, ci sono corsi di aggiornamento. Phronesis, poi, è in attesa di riconoscimento come associazione professionale dopo la domanda inoltrata al Cola (Coordinamento professionale delle libere associazioni).

Quando è nata Phronesis? E come è strutturata?
Phronesis è nata in Italia nel 2003 fondata da Neri Pollastri, l’attuale presidente dell’Associazione.
C’è un consiglio direttivo che coordina l’attività di formazione continua offerta dall’Associazione nelle 12 sedi in cui è presente oggi in Italia. Milano è una di queste sedi.

In che modo è applicabile al mondo professionale, all’attività di analisi del clima aziendale e di engagement dei lavoratori?
Privilegiando l’aspetto narrativo. Facendo emergere la necessità di un paradigma “altro” da quello che domina nel mondo delle aziende. Offrendo suggestioni di analisi e riflessione su concetti che hanno particolare rilievo nel mondo del lavoro “potere, società,verità, spazio e tempo, politica strategia, libertà e management”.

L’aspetto più interessante, a nostro parere, è la trasversalità della filosofia, non più teorica ma pratica che si può applicare al fitness, diventando Fitnessofia, o che è rivolgibile al mondeo dei bambini, come nella P4c, acronimo di Philosophy for children, ma anche philosophy for comunity.

Si tratta di una disciplina nata dalle ricerche del filosofo americano M. Lipmann che ha come obiettivo lo sviluppo di abilità di pensiero nei bambini di età variabile dall’età scolare sino – ai primi anni della scuola secondaria, ma anche negli adulti.

Nel progetto fitnessofia, che può essere seguito a Milano in via dell’Orso 12 presso lo studio professionale HeArtspace, l’approccio filosofico è eventualmente propedeutico ad altre consulenze come la consulenza fitness, la consulenza d’immagine o la consulenza alimentare.

La locandina delle proposte di Phronesis per questo autunno 2011 è già ricco di occasioni, utili a “toccare con mano” il mondo della consulenza filosofica: a questo link il calendario completo.

Saperne di più prima di partecipare? In libreria sono disponibili alcune interessanti – ed evocative – pubblicazioni: da “La consulenza filosofica” dello stesso Achenbach a “Il pensiero e la vita” di Neri Pollastri; “Platone è meglio del Prozac” (Piemme edtore, 2001), “La Filosofia può curare?” di Rovatti, “Socrate al caffè” Ponte delle Grazie, 2007.

Paola Perfetti