Il couponing richiama l’idea di risparmio collettivo che piace agli utenti, attratti dalla possibilità di risparmio. Il tempo limitato delle offerte anzichè essere un limite rappresenta un valore. L’acquirente è così stimolato a iscriversi a newsletter, visitare spesso il sito web, recepire il passaparola e messaggi veicolati attraverso i social network. Tra le mille offerte potrebbe esservi proprio quella che stava cercando e che frustrazione se dovesse capitare non usufruirne! Ecco che, psicologicamente, il meccanismo ha saputo attecchire nel nostro Paese in un periodo in cui la crisi ha reso tutti più attenti al portafoglio. Il sito principe del couponing è Groupon, da poche settimane quotato in Borsa, ma ottimi risultati hanno raggiunto anche altri competitor come Privalia che mette a disposizione vendite esclusive per gli utenti registrati.
Verso dove mira il couponing?
Se inizialmente l’idea curiosa è bastata per attrarre gli utenti, adesso serve fare di più per catalizzarli verso canali e modalità di vendita innovative. L’esperienza d’acquisto deve essere sempre più personalizzata, permettendo all’utente di accedere alla propria cronologia di acquisti, di personalizzare il servizio e sfruttare la geolocalizzazione (in questo senso gran passo avanti ha fatto Four Square, che propone offerte del giorno in diversi esercizi commerciali in base a dove ci si trova).
Quali sono i vantaggi per un’impresa che sfrutta il couponing?Aumento del traffico sul sito web dell’impresa. Gli utenti sono attratti dall’incentivo proposto e la reiterazione nel tempo garantisce una visita continua. Grazie al couponing, i consumatori possono ricevere un servizio personalizzato ed esclusivo. Si può vendere un maggior quantitativo di merce rispetto ai canali tradizionali e si riesce a mantenere una buona distinzione con i competitori e un senso di appagamento.
Quali sono gli esempi più fortunati?
Tutti questi vantaggi li ha ben intuititi il gigante delle relazioni online Facebook, che ha pensato di potenziare il suo business con il nuovo servizio “Deals” basato su sconti in negozi e acquisti con moneta virtuale. Peccato che Facebook Deals, con i suoi 750 milioni di utenti potenziali, sia stato chiuso dopo solo quattro mesi di sperimentazzione. La volontà di sfidare Google Offers, servizio al momento attivo solo su alcuni mercati metropolitani, e soprattutto il gigante Groupon (più di 35 milioni di iscritti) ha forse fatto correre troppo Mark Zuckerberg, sottovalutando la concorrenza e sovrastimando le potenzialità. Intanto, 8 milioni di italiani si lasciano conquistare dagli acquisti di gruppi su siti come Groupalia, Glamoo e LetsBonus, solo per citare i più utilizzati. Siti di questo genere si stanno moltiplicando e sembrano essere il vero propulsore per l’e-commerce. Alessandro Perego, responsabile scientifico Osservatorio B2c Netcomm-Politecnico di Milano spiega: “I nuovi fenomeni sono decisivi nell’accelerazione della crescita dell’e-commerce, sia per il valore assoluto con cui contribuiscono all’aumento del transato (400 milioni di euro circa, pari a quasi un terzo della crescita complessiva) sia per la capacità di portare online nuovi acquirenti”. Per quest’anno si dovranno potenziare dunque i servizi da smartphone (gli acquisti dal mobile sono cresciuti rispetto allo scorso anno del +210%) e puntare sul servizio post vendita e assistenza.
Mirko Zago
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