Un dato che, se da un lato è molto incoraggiante, dall’altro dimostra quanto la crisi si faccia sentire, dal momento che è sicuramente uno dei primi motori che spinge le imprese a fare rete. I contratti di rete consentono infatti anche alle imprese poco strutturate di raggiungere masse critiche per diventare competitive sui mercati, anche internazionali.
Secondo il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, questo rappresenta un “segnale che le imprese vogliono reagire e che è possibile restituire vitalità al nostro sistema economico. Ora è necessario non fermarsi ma continuare a lavorare per rendere strutturale il contratto di rete“. Uno strumento, prosegue il leader degli industriali, che deve essere “ancora di più questo strumento a misura d’impresa“.
Sostenere le Reti di imprese vuole infatti dire permettere alle Pmi di godere dei benefici che queste portano ai bilanci delle imprese coinvolte in termini di incrementi di fatturato e di migliori margini. Come conferma il neo-ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera il quale ha individuato le reti di impresa e l’internazionalizzazione come prossime priorità: “Le reti di impresa sono uno strumento che considero abbia forti potenzialità per la crescita e la competitività dell’Italia“. L’impegno del Ministro sarà volto a “potenziarle e renderle sempre più efficaci“, ha affermato.
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