Secondo Franco, “la pressione fiscale salirebbe dal 42,3% del 2010 al 42,7 nel 2011 e dal 2012 si attesterebbe su valori intorno al 43,8%, un massimo storico (nel 1997 aveva raggiunto il 43,6% del Pil). Le stime non includono gli effetti dell’attuazione della delega fiscale e assistenziale (ovvero dell’applicazione della relativa clausola di salvaguardia), che potrebbero determinare maggiori entrate fino a 0,2 punti di Pil nel 2012, 1,0 nel 2013 e 1,2 nel 2014“. “Va inoltre rilevato – ha aggiunto – che gli enti decentrati potrebbero disporre aumenti del prelievo per compensare i tagli apportati con le manovre estive ai trasferimenti dallo Stato“.
La riforma fiscale dovrà progressivamente ridurre il deficit di 4 miliardi nel 2012, di 16 miliardi nel 2013 e di 20 miliardi nel 2014. Se la delega e i successivi decreti attuativi non saranno in vigore a fine settembre 2012, in base alla clausola di salvaguardia il governo dovrà ridurre le agevolazioni fiscali e assistenziali per ottenere lo stesso miglioramento dei saldi.