Il rendiconto dello Stato passa alla Camera con 308 sì, ma quello che fa più rumore sono i 321 non votanti e la certificazione anche numerica che la maggioranza non c’è più. Lo ha detto in aula anche il segretario del Pd Bersani: “Io non oso credere che lei (Berlusconi, ndr) non faccia questo passo e sia chiaro che se lei non lo dovesse fare le opposizioni valuteranno mosse ulteriori“. Ora la parola spetta al presidente Giorgio Napolitano.
“Ragazzi, stringiamoci e decidiamo subito cosa fare“. Sono queste le parole che il presidente del Consiglio Berlusconi avrebbe riferito ai suoi subito dopo la proclamazione del voto sul rendiconto dello Stato e prima di riunirsi in un incontro con Umberto Bossi, Giulio Tremonti e Roberto Maroni. Lo stesso Bossi prima della votazione aveva detto: al premier “abbiamo chiesto che faccia un passo laterale“. Alla domanda se i leghisti spingano per l’indicazione di Angelino Alfano come successore a Palazzo Chigi, il ministro delle Riforme aveva replicato: “Sennò chi mettiamo, il segretario del Pd?“.
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