di Vera MORETTI
Il Cnf prende atto della modifica, giudicata opportuna, dell’articolo 33 del decreto salva-Italia, che esclude l’abolizione degli ordinamenti professionali, circoscrivendola alle sole norme in contrasto con i principi di liberalizzazione. E la ferma richiesta al Parlamento che alla riforma dell’avvocatura si proceda per legge e non per regolamento, attesa la sua rilevanza costituzionale.
Per il Cnf, “l’emendamento dei relatori all’articolo 33 del decreto Monti è un atto dovuto del legislatore per evitare le conseguenze disastrose e senza senso di una abrogazione tout court degli ordinamenti professionali”.
E’ quindi considerato dalla categoria un atto dovuto ma insufficiente, poiché viene previsto che a disciplinare l’ordinamento forense sia un regolamento dello Stato e non la legge.
Per il Consiglio Nazionale Forense, infatti, l’aver delegificato le norme in materia di ordinamenti professionali, anche quelli che coinvolgono i diritti dei cittadini, è una palese violazione della Costituzione. E si fa riferimento ancora una volta alla riforma sull’avvocatura proposta in Parlamento due anni fa. Insomma, sarebbe già pronta, se solo il Governo l’approvasse: questo, in sintesi, è ciò che il Cnf sostiene.
Per il Cnf non c’è priorità per i diritti dei cittadini e da questo è impossibile prescindere.
Multa da 18.000 € per un foglio mancante. Ecco perché vendere casa senza questo documento…
Migliaia di italiani colpiti al rientro dalle ferie. Una “malattia” si sta diffondendo: ecco i…
Trovare parcheggio è ormai un’impresa. Ma in una città italiana, qualcosa è cambiato all’improvviso: abolito…
L’Agenzia delle Entrate ha avviato nuovi controlli sui bonus: molti contribuenti stanno ricevendo richieste inaspettate.…
Vuoi entrare in Polizia? Basta una PEC: aperto il concorso, e stavolta conta anche l’ordine…
Addio sorprese in bolletta: con questa novità di Leroy Merlin bastano pochi minuti per cambiare…