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Legno e arredo in difficoltà tra le mura di casa

di Vera MORETTI

E’ tempo di bilanci anche per il settore del legno e dell’arredo, che, per quanto riguarda i mercati esteri, e in particolare quelli extra Ue, chiude in positivo, ma lo stesso non si può affermare per il mercato interno.
La crescita bassa non può che portare ad una bassa capacità di spesa e questo ha influito molto sull’andamento delle vendite per il 2011.

A conferma di ciò arrivano i dati resi noti dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo, che presentano un fatturato sceso a 32,4 miliardi di euro, con un calo del 3,3% rispetto al 2010, anno in cui il settore era riuscito a contenere, e in parte rimediare, alle perdite del biennio 2008-09.
Ma il 2011 si prospetta critico, con livelli al di sotto di quelli del 2009, che finora erano stati i più bassi dall’inizio della crisi. Ma se all’epoca si trattava di uno stallo generale, che comprendeva molti dei mercati internazionali, ora il problema più grave si focalizza tra le mura domestiche, dove il settore non è riuscito a riconquistare dinamicità.

Per questo, il calo del consumo interno del 5% rende vani gli sforzi fatti verso il mercato estero, che aveva portato un soddisfacente +5,1% ma che, da solo, non riesce a risollevare le sorti di un settore in forte difficoltà.

Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, a questo proposito ha dichiarato: “Non possiamo più aspettare di ritornare alla normalita’ per cominciare a fare politica. Fiscalità, internazionalizzazione e sviluppo dell’edilizia possono e devono diventare il segnale di una politica industriale nuova e il primo elemento di discontinuità con il passato”.

E Carlo Guglielmi, presidente di Cosmit, propone: “Sarebbe anche opportuno chiedere ai cittadini di sottoscrivere dei bond destinati alla ristrutturazione di luoghi pubblici e privati, bar, alberghi, uffici, ma anche il municipio di Milano e i ristoranti, per rimettere a posto l’immagine delle nostre città Questa operazione, andrebbe non solo a beneficio del nostro comparto industriale, ma anche del turismo”.

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