Secondo i conti delle due associazioni, a regime le ricadute della manovra in via di approvazione saranno pari a 197 euro di tagli e 932 euro di imposte. I tagli: mancato adeguamento dell’indicizzazione delle pensioni oltre i 1.000 euro (34 euro l’anno), tagli agli enti locali (163 euro l’anno). Le imposte: evidenzia 270 euro da aumenti dell’Iva, 405 euro per l’Imu prima casa, 120 euro per le accise sulla benzina, 47 euro per il bollo sui depositi, 90 euro per l’addizionale regionale allo 0,3%. Il totale arriva a 1.129 euro l’anno, che salgono a 3.160 euro se si sommano le misure varate nel 2011 dal governo Berlusconi.
Pesante anche l’impatto sui consumi: nel 2014, una famiglia di tre persone con una retribuzione netta nel 2011 di circa 32mila euro registrerà una caduta nella capacità di consumo di circa il 7,6% annuo. Secondo le due associazioni, “una delle conseguenze di mancati interventi a sostegno del potere di acquisto delle famiglie con redditi medio-bassi (attraverso politiche fiscali e sostegni sociali) sarà quello di accentuare la recessione economica e le diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza“.
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