Comunicazione corporate e startup in Italia: facciamo chiarezza

di Emiliano RAGONI

Sulle pagine di Infoiva abbiamo parlato di venture capitalist, esplicitando alcuni dei problemi a cui vanno incontro i giovani che cercano finanziamenti per avviare i loro progetti. Ed è proprio in questo periodo di contingenza economica dove le invenzioni in ambito di social-media possono essere attuate con maggior successo dalle aziende.

Le aziende, in virtù dell’attuale ruolo dei social-media, dovrebbero però avere un approccio più aggressivo sul mercato utilizzando i social media stessi come strumento di promozione e condivisione. Cosa significa questo? Significa de-gerarchizzazione della struttura aziendale. Una rivoluzione dai connotati copernicani che lascerà il segno per diversi anni. La rottura con il passato porterà con se notevoli cambiamenti, come il lento ma graduale passaggio dai computer ai tablet equipaggiati con applicazioni per specifiche attività aziendali.

Questo futuro scenario potrebbe portare anche alla necessità di un miglioramento delle infrastrutture italiane della rete. Un allargamento della banda è però forse la paura più grande degli editori. Di fatto un allargamento della banda porterebbe video su device on demand, eliminando l’utilizzo di uno strumento come la TV che da tanto tempo è nelle case degli italiani. Gli interessi economici in gioco ci sono e sono anche di notevole spessore.

Nell’attuale scenario in continua evoluzione, dove però sono presenti delle zavorre, Nicola Mattina, fondatore di Elastic società di consulenza che si occupa di progetti che hanno a che fare con il digitale, afferma che tutti coloro che volessero aprire una startup non devono pensare ai finanziamenti. Al primo posto c’è quindi la bontà del progetto; bisogna non pensare che servano per forza dei soldi per iniziare. Internet è indubbiamente uno strumento dalle potenzialità grandissime, il quale però da solo non è sufficiente. Startup su internet possono partire molto velocemente e con investimenti modesti, ma non ci si deve far appannare la vista da facili guadagni. Spesso la prima idea, o le prime idee, sono quasi sempre sbagliate; progettare un’idea, trovare gli spunti di possibili miglioramenti, migliorarla e successivamente approvarla, è un iter utile da seguire.

Ma come è possibile sviluppare e far crescere la propria idea? Secondo Nicola Mattina il confronto è uno strumento propedeutico. E’ necessario parlare della propria idea, confrontarsi con esperti del settore, farla crescere, migliorarla, ma soprattutto non avere il timore che raccontare la propria idea significhi farsela rubare. Altro strumento molto utile è sicuramente la partecipazione alle competizioni; farsi conoscere dai business angel (investitori informali nel capitale di rischio di imprese) e dai venture capital per far partire il proprio progetto. Progettare e avviare una startup è un processo molto faticoso, ma questo non significa che ci si debba far scoraggiare dalla prima difficoltà che si incontra. E’ necessario non farsi distogliere nemmeno un momento dall’importanza dell’idea che è alla base del progetto.