di Vera MORETTI
Riflettori puntati sulla moda maschile: in concomitanza con l’apertura di Pitti Immagine a Firenze il 10 gennaio, lo SMI ha diffuso le prime stime sul fatturato della moda uomo, e, a sorpresa, si tratta di buone nuove.
Il settore dedicato al vestiario esterno, quello più importante, dovrebbe infatti chiudere l’anno con un incoraggiante +4,7%, a seguito di un risultato che, già alla fine del 2010, era parso incoraggiante.
Bene, quindi, maglieria e pelle, un po’ meno camicie, +0,5%, e cravatte, queste ultime in caduta libera.
In generale, comunque, non si può dire che la produzione italiana goda di buona salute, perché, solo quest’anno, dovrebbe registrare una flessione del -8,9%, causata dall’aumento dei prezzi delle materie prime ed un conseguente incremento dell’import al valore.
Il 2011, perciò, è stato l’anno del mercato estero che, dopo una timida crescita nell’anno precedente, si è incanalato nella strada giusta, tanto da vantare una crescita del 10,4%, con buone prospettive anche per l’import, previsto a +10,2%.
A fronte di questi risultati, il 56% delle aziende operanti nel settore prevede, per l’anno appena iniziato, un mantenimento delle attuali condizioni e il restante 44% si divide tra ottimisti e pessimisti.
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