Guardia di Finanza contro il caro-benzina

La benzina vola e le Fiamme Gialle si muovono per capire come mai ha messo le ali. La procura di Varese ha infatti avviato un’indagine nella quale le compagnie petrolifere vengono assimilate a soggetti incaricati di un pubblico servizio; così, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf di Varese si sono recati nelle sedi delle principali compagnie petrolifere italiane per acquisire la documentazione necessaria a verificare l’esistenza di possibili manovre speculative sui prezzi dei prodotti petroliferi. L’indagine della procura varesina ha preso il via da un esposto presentato dal Codacons, riferito a possibili manovre speculative su prodotti petroliferi atte a determinare, indebitamente, il rincaro di benzina e gasolio al dettaglio sul mercato nazionale italiano

La denuncia fa riferimento alla “violazione delle norme che puniscono la condotta di chi pone in essere manovre speculative sulle merci“. “Negli ultimi anni – si legge nell’esposto – abbiamo dovuto assistere ad un continuo, elastico speculativo margine tra il prezzo del singolo barile di petrolio e le influenze dello stesso sul costo del carburante presso i vari distributori. In particolare, avviene di sovente che il prezzo del carburante per i consumatori aumenti immediatamente ogni qual volta si verifica un incremento del costo del petrolio mentre, viceversa, tale corrispondenza viene a mancare nel momento in cui il prezzo del petrolio scende“.

In quest’ultimo caso, infatti, la diminuzione del prezzo del carburante presso i distributori è molto lento, causando un ingiusto profitto a danno dei consumatori. Inoltre tali aumenti tendono a verificarsi sistematicamente in prossimità delle cosidette grandi partenze, incrementando il sospetto che in queste occasioni vengano scientificamente poste in essere delle manovre atte ad aumentare il prezzo del bene benzina, in danno ai consumatori“.

Questa azione della Gdf è un provvedimento innovativo, sotto il profilo dell’inquadramento giuridico, poiché assimila le compagnie petrolifere a soggetti incaricati di un pubblico servizio in quanto l’attività esercitata, rivolta a un pubblico indeterminato e caratterizzata da un prodotto di essenziale utilità per i cittadini e le imprese, è soggetta a norme di diritto pubblico ed a provvedimenti e interventi da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Nonostante l’apertura delle indagini, il presidente di Unione Petrolifera, Pasquale De Vita, si mostra sereno. Un’indagine di questo tipo “è una cosa seria e sarà fatta seriamente ed emergerà la verità. Sono molto tranquillo“.

Redazione

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