Professione wedding planner

 

di Paola PERFETTI

Organizzatrici di matrimoni. Promotori di eventi. Personaggi più o meno eccentrici capaci di mettere in piedi spettacoli straordinari per occasioni che parrebbero ordinarie. Sono i wedding planner, la nuova carica di professionisti che da qualche tempo si trovano al centro dell’attenzione di media e di “consumer” per la grande popolarità che stanno avendo in TV – chi non ha mai sentito parlare di Enzo Miccio, per esempio? – così come nel quotidiano. Ormai quasi più nessuno fa da sé per  il giorno del suo Sì: poco tempo, nessuna esperienza, ansia di rispettare le aspettative degli invitati. O è più semplicemente una questione di moda?

L’ho chiesto a Patrizia Cavalletti dell’omonima azienda di comunicazione: a lei che è una esperta del mondo “planner” da 23 anni; a lei che buon per dire di sapersi occupare di servizi per la cultura e lo spettacolo mettendo a punto matrimoni, eventi privati e servizi per il tempo libero, in particolare nelle suggestive terre di Umbria e di Toscana – sua è stata per qualche hanno la mìse en place del Festival dei Due Mondi di Spoleto -; insomma, a lei ho fatto qualche domanda di rito.

Essere wedding planner è diventata una redditizia e gettonatissima professione del momento. lo fanno quasi tutti e più o meno bene: una moda passeggera o crede che si imporrà come una vera professione con tanto di albo?
Non credo che ci voglia un albo per due motivi: stiamo andando verso la liberalizzazione delle professioni ed anche questa attività mi sembra giusto che si adegui. E poi, è il mercato a selezionare i veri professionisti. Oggi, più che mai, credo che il valore della buona reputazione sia fondamentale per chi ti affida un evento così privato.

Ora, come dice Lei, lo fanno tutti ma si vedono gli esiti… Capita spesso di leggere o venire a sapere (anche dai fornitori) di coppie scontente di qualche servizio avuto proprio perché si affidano ad agenzie o persone che magari hanno danari facili per promuoversi, fanno i “fashion”, guardano all’immagine e non alla sostanza e spesso non hanno curriculum di lavori alle spalle. Se ripenso a 23 anni fa, quando ho cominciato io e non andava di moda! 

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C’è stata per voi w.p. una sorta di “crisi” oppure i fenomeni televisivi vi hanno fatto una gran pubblicità?
Sicuramente le trasmissioni televisive ad hoc hanno contribuito a far conoscere al grande pubblico questa professione, ma con onestà devo dire che la migliore pubblicità è quella che ti fanno le persone che parlano bene delle emozioni e le ore piacevoli che hanno vissuto sono tutti i punti di vista.

Almeno per voi il problema delle liberalizzazioni non si é posto…
Come Le dicevo prima, è il mercato a selezionare: è una professione elastica, comunque. Personalmente, dopo aver ascoltato le esigenze dei miei clienti che devono sposarsi, indico loro le idee e le soluzioni personalizzate. E’ fondamentale per me, in tutte le fasi dell’organizzazione del matrimonio, avere cura di tutti i dettagli.

Bello il matrimonio con il w.p., ma sono anche i costi. La gente dice di non aver soldi per sposarsi eppure non risparmia su chi organizza per loro. La convenienza è davvero nel risparmio di tempo e grattacapi?
Non solo nel risparmio di tempo e nelle preoccupazioni delegate al w.p.. Data la mia lunga carriera conosco i fornitori più giusti per la tipologia di matrimonio che il cliente vuole, così da proporre il migliore rapporto/qualità prezzo di tutto ciò che è necessario. Inoltre, chi si rivolge a me sa che posso dare un valore aggiunto culturale per la loro giornata speciale, lavorando anche in quel settore: per la cerimonia, il ricevimento e la festa da ballo, l’intrattenimento musicale sarà di alta qualità con esecutori di musica classica o jazzisti.  Così pure per altri momenti di festa che gli sposi vogliono offrire ai loro invitati: possono esserci attori che si esibiscono in readings di poesie o performances circensi, e tanto altro.
Ciò vale anche per le proposte che faccio loro riguardo la sede per la funzione religiosa o laica, per il ricevimento o pranzo, per la lista di nozze, per la bomboniera e gli altri prodotti/servizi del matrimonio. Mi piace andare oltre lo standard che di solito si offre ma sempre con eleganza e stile.

La sua offerta include un aspetto paradossalmente poco considerato nel nostro paese: quello dei beni artistici e paesaggistici. In termini di spesa che cosa significa sposarsi in un luogo d’arte? E quali garanzie ci sono sull’immobile che immagino sia vincolato dal MiBac?
Questo è un aspetto  a cui tengo molto proprio perché, occupandomi anche di comunicazione culturale, conosco i problemi finanziari delle Soprintendenze varie (per i Beni Architettonici e Paesaggistici, per i Beni Storici e Artistici, per i Beni Archeologici, Archivi di Stato) che spesso con i fondi a loro disposizione non riescono a fare tutto ciò che serve loro per la gestione quotidiana. E’ da tempo che pensavo, nel mio piccolo, di “sostenere” i beni architettonici e paesaggistici della nostra Italia, privilegiando l’affitto di locations, prestigiosi palazzi e musei pubblici, molto ambiti da chi vuol lasciare un segno con le proprie cerimonie, feste e ricevimenti.
Quasi sempre gli affitti sono in linea con i prezzi di mercato proposti dalle dimore storiche private e dagli enti locali che propongono le loro prestigiose proprietà immobiliari.
Di solito prendo in considerazione solo luoghi in cui tutto è già a norma ed è per questo che l’affitto può costare qualcosa in più. Ma una polizza assicurativa ci sta sempre bene!

E fino ad oggi com’é andata?
Devo anche ammettere che le persone che si rivolgono a me sono molto civili e  si comportano bene: apprezzano la discrezione e la qualità dei servizi offerti. Di conseguenza, fino ad oggi, non mi sono capitate situazioni spiacevoli.

Così aiuta anche il nostro patrimonio storico artistico…
Riguardo al mio piccolo contributo ai Beni Culturali, Le segnalo, ad esempio, che come lista di nozze solidale propongo il restauro di opere d’arte, oltre il sostegno a progetti per l’infanzia e la raccolta fondi per le associazioni benefiche.

Tempi di attesa e oneri burocratici per l’organizzazione?
Ormai quasi tutti hanno dei format di richiesta affitto da riempire; spesso aggiungo una sorta di relazione su come si svolgerà l’evento e il target delle persone che interverranno.
Comunque siamo attorno ai 3-4 mesi per avere l’ok.
Di solito, all’atto del contratto di affitto, si versa la caparra che può essere del 30 o del 50% dell’importo totale.

Lei perché ha iniziato? Qual è il suo matrimonio meglio riuscito?
Per il tam tam dei clienti! Ho iniziato nel 1989 quando mi sono messa in proprio e, lavorando molto spesso a Spoleto durante il Festival dei Due Mondi, delle persone di Roma e di Napoli che venivano in città per assistere agli spettacoli mi chiedevano se potevo organizzargli il matrimonio. Erano all’80% matrimoni civili e il rito lo organizzavo in Pinacoteca a Spoleto, con il Sindaco che li sposava.
Per il ricevimento o il pranzo, utilizzavo delle magnifiche strutture del territorio, Villa de’ Pazzi a Eggi e la Residenza d’Epoca Vecchio Molino a Pissignano di Campello sul Clitunno; se gli ospiti erano un piccolo numero, fruivo dell’Eremo delle Grazie, situato a Monteluco di Spoleto o delRistorante Tric Trac, situato nella suggestiva Piazza Duomo della città del Festival. Poi, un periodo, ho avuto richieste da coppie americane che mi chiedevano casali privati nella campagna umbra: la mia gioia era anche la loro richiesta di musica jazz, genere che adoro e ambiente che conosco avendo fatto uffici stampa per dei festival di settore.

Il matrimonio meglio riuscito?
Quello organizzato al Vecchio Molino di Campello sul Clitunno, luogo magico, situato accanto ad un tempietto paleocristiano del IV secolo.
Quella volta avevo come ospiti molte personalità della magistratura e dei ministeri. Dovetti organizzare anche una sorta di discreta security, nonostante ci fosse quella che già avevano alcuni personaggi presenti al pranzo. Ricordo lo stupore degli invitati al momento dell’aperitivo: fu organizzato lungo le rive del fiume Clitunno, le cui acque furono tanto decantate da Plinio il Giovane, Carducci e Byron.
Una nota simpatica fu quella dei centro tavola che realizzai da sola: feci arrivare delle piccole mele dal Trentino e delle roselline rosa da un ingrosso per fioristi di Pescia. Non potrò mai dimenticare come certe signore blasonate facevano a gara per accaparrarsi come souvenir, il centro tavola a forma di cono, prima di andare via.

Infine, qual è il matrimonio che vorrebbe realizzare? In quale luogo?
Le sembrerà strano ma più vado avanti e più preferisco i luoghi del silenzio, dove gli sposi possono godersi la loro festa insieme ai loro invitati. Molte dimore storiche già le conosco ma ce ne sono alcune, meravigliose ancora da testare.
Come pure in qualche Grande Giardino Italiano dove organizzarci dalla cerimonia alla festa post pranzo.

A chi vorrebbe organizzare le nozze?
A tutti coloro che si amano davvero!

Finché il wedding planner non li separi…