L’organo di Previdenza degli architetti ha infatti deliberato di impiegare risorse di notevole entità, oltre 300mila euro, per svolgere azioni di sostegno alla professione assumendo così le caratteristiche di organo di rappresentanza ai livelli istituzionali e sindacali, a mezzo della creazione, a detta di Federarchitetti, “di un Ente privo delle necessarie prerogative di assetto democratico deliberante“.
Un organismo con prerogative verticistiche ed unilaterali che, a parere di Federarchitetti, costituisce una impropria entità supplementare “che genera ulteriore confusione nel quadro già frammentato delle professioni, trascurando l’occasione per promuovere un’azione coerente e concertata tra gli organi istituzionali, ordinistici, previdenziali e sindacali delle categorie di ingegneri ed architetti“.
Federarchitetti, quindi, avverte forti perplessità per un concreto esito degli obiettivi dichiarati “anche in riferimento alle risultanze di bilancio della spesa prevista, ravvisando divergenze con le competenze e finalità dell’Ente Previdenziale ed il configurarsi di caratteristiche antisindacali dell’iniziativa“.
Il Sindacato nazionale architetti liberi professionisti torna quindi a sollecitare le istituzioni competenti, il Ministero del Lavoro e la Prefettura di Roma, ad una valutazione di quanto evidenziato negli ultimi mesi.
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