Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha dato importanti “assicurazioni” alle aziende del terziario, dell’artigianato e dell’impresa diffusa sulla riforma del mercato del lavoro. Ai microfoni di “L’economia in tasca, su Radio1 Rai, il presidente di Rete Imprese Italia Marco Venturi fa il punto sulle trattative in corso per la riforma del mercato del lavoro privato. “Ho parlato con il ministro del Lavoro Elsa Fornero, che mi ha dato assicurazioni su alcuni temi”, dice Venturi. A partire dai “contratti a tempo determinato per la stagionalità, ad esempio nel turismo”. Ma anche “sull’apprendistato, e il costo dell’Aspi, che diventa scoraggiante”, e “l’eccessiva burocratizzazione delle forme di lavoro intermittente”. Tutti punti, dice il presidente di Rete Imprese Italia, “che rischiavano di essere messi in discussione: spero che a questo punto questa parte rimanga stabile”. Nel provvedimento attualmente allo studio per le imprese ”ci sono poi altri punti, come quello riguardante la flessibilità in entrata – spiega Venturi – su cui ragionare. E’ la cosa che stiamo facendo insieme alle altre confederazioni di imprese”. Da parte delle aziende del terziario, dell’artigianato e dell’impresa diffusa, sottolinea il presidente di Rete Imprese Italia, “non c’è alcun pregiudizio nei confronti del Governo o della riforma”. Anzi, secondo Venturi “se le risposte che la Fornero mi ha dato vengono confermate ufficialmente, per noi la riforma va bene, ritengo che sia un passo avanti anche per il Paese”. Nel corso dell’intervista il Presidente Venturi approfondisce anche altri temi d’attualità per le imprese, come la riforma fiscale, su cui si attendono novità nel breve periodo. Centrale, nell’analisi di questo tema di importanza vitale per le imprese, la questione del peso attuale dell’imposizione tributaria. “C’è l’Imu – enumera Venturi, “poi l’Iva che aumenterà ad ottobre”. Un intervento, questo, dice il presidente di Rete Imprese Italia, “che è una follia: invece di ridurre l’Iva per diventare più competitivi si continua a mettere le mani nelle tasche delle imprese e delle famiglie”. Una tendenza che “bisogna assolutamente invertire, agendo sulla spesa pubblica. Ci sono enormi margini di tagli degli sprechi e di cose di cui possiamo fare a meno, a partire dalla razionalizzazione del sistema istituzionale”.
Fonte: confesercenti.it
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