Essere imprenditori? Una lotta contro lo Stato

di Davide PASSONI

Torniamo a parlare di voi, con voi. Raccontateci che cosa significa essere imprenditori oggi, vi avevamo chiesto. In tanti ci avete risposto su Facebook e alla nostra casella e-mail: noi continuiamo a chiedervelo, voi continuate a scriverci. Perché oggi parlate voi. L’altro giorno parlavate di voglia di farcela, oggi parlate di stato ladro.

Parla, per esempio, Simone Romano: “Se un cliente (statale) non ti paga una fattura da 200.000 euro per più di un anno (dopo i 3 mesi classici) puoi essere furbo e scaltro quanto vuoi ma: Tu imprenditore hai dovuto pagare il fornitore (140.000 euro) hai pagato le tasse sulla fattura e la banca ti aiuta al massimo per il 20% dell’importo ! Vi assicuro che non è simpatico ! E se fai causa al cliente i soldi li prendi dopo 5 anni … Ergo chiudi ! E parlo per esperienza personale”.

E parla Patrick Pecchenini: “Basta trovarsi delle insolvenze da parte dei clienti… l’iva e le tasse le devi pagare comunque a fattura registrata a prescindere se vedrai mai i tuoi soldi dal clientei!!!!!!.. è il sistema che deve cambiare… ho una srl dal ‘79 e so cosa scrivo… e un contratto con un commercialista per una ditta medio piccola è di 7000 euro… basta lavorare per tre mesi ed emettere una fattura di 40000 scoperta per trovarsi a piedi!!!

Più telegrafico Emanuele Sagona: “Oggi? Anche a causa dello stato ho dovuto chiudere dopo 4 anni di attività. Quindi non c’è un oggi, e un domani. C’è solo uno ieri sbiadito”, mentre Davide Cima ha le idee chiare: “Per me essere imprenditore è dare l’anima per costruire qualcosa di importante, che verrà poi distrutto dalle banche e da Equitalia”.

E allora diamo voce anche a Luisa Vacchiani, perché è bello sentire queste parole da una donna: “Vuol dire lavorare e lavorare, rischiare, non dormire, essere forte e dolce, vuol dire guardare al di là del proprio naso, vuol dire non essere egoisti. Vuol dire rinunciare alla propria vita privata e rischiare di essere solo criticato e difendersi dagli altri. Se non si fa così non si è imprenditori, si è intrallazzoni”. E Daniele D’amore, per il quale l’imprenditore è un po’ come Rocky Balboa: “Vuol dire saper incassare i colpi e rialzarsi subito dal tappeto da soli vuole dire essere persona di fatti e non di parole, il vero imprenditore e quello che riesce a far star bene i suoi collaboratori prima di se stesso”.

E per te, che cosa significa oggi essere imprenditore? Raccontacelo e scrivici a direttore@ejournal.it o vai sulla nostra pagina Facebook e commenta i nostri articoli.

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