Anche l’ultimo bilancio del Cofim, Cofidi Modena, è stato più che soddisfacente, ma non era questa la notizia che ha tenuto banco durante la recente assemblea dell’associazione.
In quell’ambito, infatti, è stato dato l’annuncio ufficiale della fusione con Fidindustria Emilia Romagna.
Questo passaggio è stato approvato all’unanimità e avrà, come conseguenza, la cessazione del marchio Cofim, ma non delle attività ad esso legati.
Nessuno, nemmeno il presidente Cofim Giuseppe Gelati, dimentica il ruolo fondamentale che questa realtà modenese ha svolto a sostegno delle piccole e medie imprese, ma, coma ha sottolineato lo stesso Gelati, “per assistere nel modo migliore le imprese oggi l’aspetto dimensionale è fondamentale e quindi lo è l’aggregazione, con l’obiettivo di un potenziamento. E’ decisivo qualificare la propria garanzia, come è accaduto dopo la riforma di Basilea e la legge quadro sui confidi, ai soggetti vigilati dalla Banca d’Italia, detti 107, tra i quali c’è appunto Fidindustria Emilia Romagna”.
Questa fusione, però, è accompagnata da un regolamento che prevede che le risorse di capitale apportate a Fidindustria dalle singole zone socio-economiche, pur nel rispetto dell’unicità patrimoniale imposta dalla Banca d’Italia, siano tracciabili e sottoposte a costante monitoraggio, in modo che l’utilizzo di queste risorse rimanga, almeno prioritariamente, dedicato alle imprese di quel territorio.
Vera MORETTI
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