Categories: Bussola Fiscale

Reddito d’impresa, un po’ di chiarezza

Le tipologie di corrispettivi, indennità e contributi che sono considerate ricavi sono elencate al primo comma dell’articolo 85 del Tuir, che prosegue nel secondo comma affermando che “si comprende inoltre tra i ricavi il valore normale dei beni di cui al comma 1 assegnati ai soci o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa”.

Ma cosa si intende per destinazione a finalità estranee all’esercizio dell’impresa e cosa succede quando l’esiguità del prezzo di vendita è dovuta a particolari finalità dell’operazione legate, ad esempio, a interessi di assetto societario?
Il caso più frequente è, infatti, quello del trasferimento dei beni, dettato non dalla volontà di realizzare il massimo prezzo consentito dal mercato, bensì dalla necessità di estromettere i beni immobili da una società per farli confluire in un’altra, prima di cedere parte delle quote della prima società a terzi. La scelta del prezzo fuori mercato è in questo caso possibile grazie al fatto che la cessione degli immobili non avviene nei confronti di un terzo “estraneo”, ma di altro soggetto societario riconducibile alla stessa compagine.

Come conseguenza, si assiste quindi a un trasferimento di beni tra società riferibili a identici proprietari, che non hanno alcun interesse a determinare il prezzo di vendita in base all’andamento del mercato.
E’ quindi evidente come debbano essere applicate le disposizioni previste dall’articolo 85 del Tuir, in base al quale “si comprende tra i ricavi il valore normale dei beni destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa”, laddove il valore normale a cui fa riferimento la norma è quello disciplinato dall’articolo 9, comma 3, Tuir, da intendersi come “il prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione”.

Il prezzo di cessione, in questo caso, è senz’altro fuori mercato e avviene nell’ambito di una destinazione del bene aziendale a finalità estranee all’impresa. L’ufficio con tali tipi di accertamenti, quindi, non sindaca la legittimità dell’atto di compravendita, ma ne afferma l’estraneità alle finalità imprenditoriali e applica, pertanto, il diverso metodo di quantificazione dei ricavi. Ai fini fiscali, è la legge a stabilire che, con tali presupposti – cioè le finalità estranee all’attività imprenditoriale – i ricavi vadano commisurati non sulla base del prezzo, ma su quella del valore di mercato.

Redazione

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

CPB 2025-2026, disponibile il software per aderire

Disponibile il software per l'adesione al concordato preventivo biennale. Tutte le novità 2025-2026 per i…

3 giorni ago

Bonus Assunzioni 2025: Guida Completa alle Agevolazioni per le Imprese

Bonus Assunzioni 2025 per permettere alle imprese di trovare la giusta soluzione per assumere personale…

4 giorni ago

Decreto bollette convertito, le nuove misure per le famiglie

Il decreto bollette è stato convertito in legge, ecco tutte le novità rilevanti per i…

4 giorni ago

E’ online la dichiarazione dei redditi 2025, la precompilata è già disponibile

E' online la dichiarazione dei redditi precompilata 2025. I contribuenti possono accedere e verificare la…

5 giorni ago

Artigiani e commercianti: riduzione contributiva ai nuovi iscritti

Artigiani e commercianti arriva la riduzione contributiva per chi avvia un'attività autonoma. Ecco tutti i…

6 giorni ago

Concordato preventivo biennale, adesione e revoca. Istruzioni

L'Agenzia delle Entrate fornisce le istruzioni operative per la revoca e l'adesione al concordato preventivo…

6 giorni ago