Le riqualificazioni energetiche degli edifici pubblici potrebbero, nei prossimi dieci anni, creare in Italia 17mila nuovi posti di lavoro, rigorosamente green.
Il condizionale è d’obbligo, però, perché i procedimenti che riguardano gli investimenti e i finanziamenti sono sempre troppo macchinosi e spesso inaccessibili, dunque un vero e proprio ostacolo per l’affermazione di questo eco-mercato, utile per risolvere i problemi dell’occupazione  e del rispetto per l’ambiente.
E’ questo l’argomento centrale del convegno “Contratti e bancabilità per l’efficienza energetica degli edifici” di oggi a Firenze, organizzato da Federcasa e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, nell’ambito di Energy Day.
Rendere gli edifici efficienti in termini di energia rappresenterebbe un importante passo avanti per ridurre la dipendenza dalle importazioni energetiche e diminuire le emissioni di gas serra.
Proprio le importazione di petrolio e gas costituiscono il più grande trasferimento di ricchezza dai paesi Ue al resto del mondo, come dimostrato dai numeri: nel 1999 l’Europa a 27 ha speso 84 miliardi di euro per le importazioni di energia (1% del Pil), nel 2011 sei volte di più, 488 miliardi di euro, il 3,9% del Pil.
Vera MORETTI
Il Ministero della Salute spiega come conservare correttamente gli alimenti nel frigorifero: latte, carne e…
Lidl annuncia un nuovo Recruiting Day l’11 novembre 2025: una giornata di colloqui in presenza…
Costa solo 34,20 euro l’anno ma colpisce tutti i conti correnti attivi: è l’imposta di…
Arriva dal Giappone il Kakeibo, un metodo tradizionale che aiuta a risparmiare con carta e…
Poste Italiane apre una nuova tornata di assunzioni per novembre: centinaia di posti tra portalettere,…
Notizie per chi ha un mutuo a tasso variabile: la riunione di ottobre della Banca…