Sembra che ultimamente uno degli esercizi più gettonati sia quello di calcolare quanto aumenta la pressione fiscale su imprese e famiglie ogni volta che il governo Monti mette mano alla finanza centrale o gli enti locali si inventano tasse per rimpolpare le loro casse esauste. Lo fanno associazioni di consumatori, lo fa spessissimo la benemerita Cgia di Mestre e lo fanno persono i sindacati.
Proprio da uno della Triplice arrivano infatti le ultime stime sulla intollerabile pressione fiscale a livello locale che sta investendo gli italiani. Secondo uno studio della Uil, tra tasse locali e imposte comunali nel 2012 per il contribuente italiano arriverà una mazzata media di oltre 1400 euro.
Una stangata dovuta in gran parte alla mistura mortale di Imu, addizionali Irpef, Tarsu e Imposta di soggiorno. Un mischione velenoso che costerà, mediamente, ai contribuenti 1.427 euro, di cui 177 euro a famiglia per l’Imu sulla prima casa, 865 euro per l’Imu sulla seconda, 143 euro di addizionale comunale Irpef per contribuente e 220 euro per la Tarsu.
E chi saranno i più “fortunati”? Sempre secondo lo studio della Uil, Roma è la città che denuncia il ‘salasso’ maggiore in quanto a imposizione fiscale locale: tra Imu, addizionale Irpef e Tarsu, il 2012 peserà mediamente sulle famiglie per 3.042 euro. A seguire, Bologna con un esborso medio di 2.580 euro, e Milano con 2.519 euro. Insomma, da dove viene viene, la realtà è sempre una e una sola: imprese e cittadini, cornuti e mazziati.
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