Sacrificata spesso sull’altare della riduzione del debito pubblico, la cultura dimostra non solo di poter ‘sfamare’ il paese, ma di ‘far mangiare’ già oggi quasi un quinto degli occupati italiani. E va ad Arezzo la palma di provincia in cui la cultura produce più ricchezza ma dati positivi si riscontrano anche a Pesaro e Urbino, Milano, Roma, Verona e Pisa.
E’ quanto emerge da “L’Italia che verrà: Rapporto 2012 sull’Industria culturale in Italia” elaborato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno dell’Assessorato alla cultura della Regione Marche presentato oggi a Treia, durante la prima giornata del Seminario estivo della fondazione. “Eccola la risposta a chi sostiene che la cultura non produce Pil, ecco la via italiana per combattere la crisi” sottolinea il Rapporto.
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