Il Cnf contro Paola Severino

Gli avvocati chiudono nei confronti del Governo: la riforma delle professioni, così come sembra sia stata approvata, non piace al Consiglio Nazionale Forense e, se il testo non verrà modificato, non sarà possibile nessun dialogo tra le parti.

Questo è, in sintesi, ciò che ha affermato Andrea Moscherin, consigliere segretario del Cnf, alla guida della delegazione dell’avvocatura al’incontro con Paola Severino, ministro della Giustizia.

Le parole di Moscherin sono state dure: “Senza lo stralcio della professione forense dal regolamento professioni e senza una legge di riforma approvata dal Parlamento vengono meno le condizioni preliminari per avviare un dialogo costruttivo con il Governo. Prendiamo atto della chiusura del ministro Guardasigilli su entrambi i fronti: chiusura irrispettosa dell’Avvocatura e delle prerogative del Parlamento”.

Ciò che non piace all’ Ordine degli Avvocati, ma, più in generale, a tutti i professionisti che attendono la riforma, sono i tempi, troppo lunghi, ma anche le condizioni, che non sembrano favorire una modernizzazione, invece necessaria.

Per questo, Moscherin ha dichiarato: “Il Cnf non considera perseguibile qualsiasi soluzione che sottragga di fatto alla discussione parlamentare la formazione dello Statuto dell’avvocatura affidandolo al governo, che per Costituzione può contribuire alla formazione delle leggi, ma non certo imporre i suoi contenuti al Parlamento e alle parti sociali”.

Vera MORETTI