Tabaccai: imprenditori o poliziotti?

Il Governo Monti sta tornando ai fasti dei suoi esordi e lo si capisce da una cosa: sta di nuovo facendo incazzare tutti. Questa volta con il “decretone sanità” messo a punto dal ministro Balduzzi, tutti hanno qualcosa di cui lamentarsi, dai consumatori (“molto fumo e poco arrosto“, dice Federconsumatori) – che sono certi che l’introduzione di una tassazione sulle bibite gassate e sul cibo spazzatura si tradurrà solo in un aumento dei prezzi delle stesse – alle associazioni di categorie coinvolte a vario titolo in questo omnibus governativo. Un decreto che affianca aspetti positivi di lotta al malcostume (vedi la trasparenza nelle nomine dei vertici Asl) ad altre trovate che, nascoste sotto la faccia buona dello “stato etico“, mirano solo a una cosa: fare cassa.

Oltretutto marciando sopra i cadaveri dei commercianti, come troppo spesso accade. Ecco perché troviamo estremamente condivisibile la presa di posizione dei tabaccai. Una categoria tra le più bistrattate, che per aumentare i margini negli ultimi anni ha dovuto, come dice chi parla bene, “diversificare il business” senza però riuscire a marginare più e meglio di quanto facesse in passato. Con, oltre al danno, la beffa di trovarsi a vendere un articolo (i tabacchi) sul quale il grosso dei guadagni lo fa sempre e solo lo Stato. Ora, poi, arrivano anche le minacce delle maximulte per chi venderà sigarette ai minorenni. Ecco perché Assotabaccai-Confesercenti alza la voce.

Secondo l’associazione di categoria che riunisce i tabaccai, le nuove norme sui tabacchi e i videopoker “non risolvono i problemi di salute pubblica, ma puniscono ingiustamente imprese e consumatori. Mettendo in luce la contraddizione di fondo della politica dello Stato che da un lato si dà al proibizionismo, e dall’altro utilizza le imposte sui due comparti per aumentare le entrate fiscali“. Insomma, il solito gioco: da una parte faccio cassa fin che posso su fumo e gioco d’azzardo legale (per non parlare degli alcolici), dall’altra però ti dico che sono due cose brutte e cattive per cui ti stango se non stai alle regole che metto io.

Infatti, proseguono i tabaccai, “le nuove norme restrittive presenti nel decreto hanno un effetto negativo solo sugli imprenditori, trasformando i tabaccai in agenti di polizia che devono far rispettare un divieto facilmente aggirabile. E costringendo a spostarsi i concessionari che hanno legalmente acquisito la licenza dei videopoker, nella speranza che pochi metri di distanza in più da scuole e ospedali possano prevenire le ludopatie e il gioco compulsivo. Dal Governo aspettiamo, invece di un ritorno al semplice proibizionismo, un piano legislativo organico di lotta alla dipendenze e al gioco d’azzardo illegale […] Invece, con le norme previste dal decreto temiamo una crescita del contrabbando di sigarette – che solo nel 2010 ha arrecato un danno alla filiera di 650 milioni di euro, di cui 485 sottratti al gettito fiscale – e del gioco d’azzardo non autorizzato, a discapito degli imprenditori che hanno le carte in regola“.

Come dare torto? Non bastassero le molte rapine che, statisticamente, i tabaccai subiscono, ora arrivano anche la rapina e le minacce da parte dello Stato. Del resto, questo è il trattamento riservato dalla nostra amministrazione fiscale agli imprenditori e per chi tenta di reagire non si può nemmeno invocare la legittima difesa.