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Terremoto in Emilia, i commercialisti sul differimento degli adempimenti fiscali

Il Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili esprime soddisfazione per il testo del Decreto firmato dal Consiglio dei Ministri firmato nello scorso fine settimana, con il quale viene differito il termine di sospensione per l’adempimento degli obblighi tributari al 30 novembre 2012.

Secondo il Consiglio nazionale e il presidente, Claudio Siciliotti, che fin da subito si erano messi in contatto con i colleghi dei territori interessati dall’evento sismico, il testo riconosce almeno in parte le richieste fatte contestualmente alla diffusione della Circolare n. 29/IRDCEC del 2 Luglio 2012, “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal terremoto dell’Emilia”.

Secondo i commercialisti, risulta evidente l’importanza di avere ancora più tempo per potere definire al meglio gli adempimenti tributari da parte dei professionisti e delle aziende coinvolte dal terremoto, per altro così come richiesto a gran voce da tutte le organizzazioni di categoria, ma certo i commercialisti ribadiscono che a tale proroga deve far seguito un ulteriore intervento normativo teso ad adempiere adesigenze di parità di trattamento così come già riportato nella già citata Circolare.

Con riferimento al terremoto del 6 aprile 2009 che ha colpito il territorio della provincia de L’Aquila, il comma 28 dell’art. 33 della legge 12 novembre 2011, n. 183, al fine di consentire il rientro dall’emergenza, ha previsto che la ripresa della riscossione di imposte e contributi avvenisse, senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori, mediante il pagamento in centoventi rate mensili di pari importo. L’ammontare dovuto per ciascun tributo o contributo, ovvero per ciascun carico iscritto a ruolo, oggetto delle sospensioni, al netto dei versamenti già eseguiti, è stato inoltre congruamente ridotto. Riduzione che, in passato, è stata peraltro prevista anche per i contribuenti delle province di Catania, Siracusa e Ragusa, colpiti dal sisma del 13 e 16 dicembre 1990.

Essendo la situazione venutasi a creare nelle zone colpite dai terremoti del 20 e 29 maggio 2012 altrettanto grave rispetto a quelle verificatesi in relazione ai precedenti eventi sismici, è evidente la necessità, in applicazione del fondamentale principio di uguaglianza, di introdurre un’analoga disciplina anche con riferimento a quest’ultimo evento calamitoso, nel rispetto ovviamente delle contingenti esigenze di finanza pubblica.

Senza dimenticare, proprio in ossequio al principio di cui sopra, la necessità di valutare una legislazione ad hoc che, nel caso denegato del rinnovarsi di eventi simili, possa essere pienamente ed immediatamente operativa dando certezza ai professionisti ed alle imprese motore della economia italiana.

Laura LESEVRE

Redazione

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