Da alcune indiscrezioni sembra che il Governo stia pensando di inserire nel dl crescita, che contiene alcuni provvedimenti per l’Agenda digitale italiana e le start up innovative, l’obbligo dal 1 luglio del 2013 di accettare i pagamenti con moneta elettronica, bancomat e prepagate, per gli importi superiori ai 50 euro.
Ma pare che, con un successivo regolamento del ministro dello Sviluppo Economico, in accordo con il ministero dell’Economia e delle Finanze, oltre alla Banca d’Italia tale misura sarà estesa anche ad importi inferiori e a strumenti di pagamento con tecnologie mobili.
Le novità che sarebbero trapelate, però, si estenderebbero anche ad una serie di contributi di 1000 euro per l’anno 2013 riservati alle pmi che si apprestano ad avviare una attività di commercio elettronico inteso come transazioni via internet di beni e servizi realizzate in proprio o attraverso la costituzione di consorzi o raggruppamenti di imprese.
Confesercenti ha voluto commentare in una nota il suo parere a proposito e, pur essendo favorevole all’utilizzo della moneta elettronica, viene richiesto che “lo si faccia abbattendo i costi di utilizzo e di gestione del POS, come si era previsto per l’acquisto di carburanti, e non imponendo un onere aggiuntivo per gli imprenditori più deboli”.
Le banche, infatti, non si erano dimostrate disposte a sostenere i costi relativi al servizio proposto dall’esecutivo, che prevedeva, per l’acquisto di carburante con moneta elettronica, nessun costo per la transazione e il Governo non era intervenuto.
Ora, tutta la procedura sarebbe a carico dei commercianti e degli imprenditori, molti dei quali stanno vivendo un momento di grande difficoltà.
La nota continua: “Siamo d’accordo nell’incentivare la moneta elettronica, il cui utilizzo più esteso fungerebbe da ottimo deterrente contro furti e rapine e garantirebbe una gestione meno onerosa. Per perseguire questo obiettivo, però, il Governo dovrebbe rispolverare il provvedimento inizialmente progettato per i benzinai, abbattendo i costi di gestione e utilizzo di dispositivi POS. Così come sarebbe opportuno incentivare le nuove imprese a dotarsi di tecnologia evoluta – compreso il POS – prevedendo adeguati crediti di imposta”.
Vera MORETTI
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