La riforma del lavoro ha colpito duro sulle auto aziendali, che dal 2013 saranno deducibili solo al 27,5, contro il 40% attuale.
Il giro di vite, dunque, continua, anche se non colpirà i contribuenti minimi, che continueranno a dedurre il 50%. Non è, questa, una novità, considerando che già nel Testo unico sulle imposte dei redditi del 2008 era stato stabilito di non far applicare ai soggetti minimi alcuna regola, prevista invece per gli altri contribuenti.
A questo proposito, il testo unico è chiaro: a prescindere dalle disposizioni del TUIR, le spese di acquisto e di gestione dei beni a uso promiscuo possono essere dedotte nella misura del 50% del relativo corrispettivo comprensivo dell’IVA per la quale non può essere esercitato il diritto alla detrazione.
In particolare per le auto non è applicabile neppure il limite del costo di acquisto pari a 18.075,99 euro per gli altri regimi fiscali.
Vera MORETTI
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