Italia o estero, l’auto si è fermata

E gli stranieri? Nella sua intervista pubblicata lo scorso lunedì su Infoiva, il presidente di Anfia Roberto Vavassori aveva affermato che il calo della domanda di auto in Italia “riguarda per il 70% veicoli esteri“. Oggi vediamo che cosa ne pensa Unrae, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, che per bocca del suo direttore generale, Romano Valente parla di cifre diverse ma di una situazione sostanzialmente grigia.

In un mercato sempre più globalizzato, infatti, non ha senso guardare alla crisi di un costruttore straniero come all’opportunità per un costruttore (perché uno solo, grande, ne abbiamo…) italiano. Produttori in crisi, di qua e di là delle Alpi, significano ripercussioni sull’indotto di casa nostra, visto che in questo settore la filiera è piuttosto lunga e, ci si passi il termine, transnazionale. Per cui altro che mors tua, vita mea. Qui, italiani o stranieri, siamo tutti sulla stessa barca… pardon, sulla stessa auto. E se il motore grippa, siamo tutti a piedi. Nell’attesa che il carro attrezzi della ripresa passi per farci ripartire.

Leggi l’intervista a Romano Valente, direttore generale di Unrae