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La tessitura italiana è ancora Unica. Anche se soffre

Un’occasione “Unica” per parlare di un settore della nostra economia che, a dispetto di tutto, subisce meno di altri i colpi della crisi. Parliamo del tessile, un comparto che, da sempre, è un vanto del saper fare italiano e che, nonostante il periodo non felice, perde meno di altri.

Occasione Unica, si diceva, perché la scorsa settimana, antipasto business alla Fashion Week meneghina, si è tenuto a Milano Milano Unica, il Salone Italiano del Tessile, giunto alla XV edizione.

In occasione dell’inaugurazione, avvenuta lo scorso 11 settembre, hanno presenziato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il presidente del consiglio Mario Monti, che ha tenuto a ribadire l’importanza del settore tessile nel circuito dell’economia italiana: “Ha una valenza non solo economica, ma anche simbolica e identitaria. Ha radici profonde nella rivoluzione industriale ed è il cuore della manifattura e dell’innovazione tecnologica“.

Nonostante il primo semestre del 2012 abbia subito una flessione in termini di quantità prodotta del 15,3% e abbia visto in diminuzione anche le esportazioni di tessuti sia in valore (-5%) e in volumi (-10,4%), Squinzi ha tenuto a ribadire: “Il mondo del tessile italiano è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy riconosciuto nel mondo ma è anche un settore strategico per la sua natura di industria a monte della filiera, anticipatore dei trend, non solo economici, dell’intero mondo della moda. E’ uno dei punti di forza della produzione industriale italiana che rappresenta l’immagine di stile, qualità e valore italiano che tutto il mondo ci ammira e desidera possedere“.

A dimostrazione di quanto sostenuto dal presidente di Confindustria il miglioramento del saldo commerciale positivo, assicurato dal comparto tra gennaio-maggio 2012, che è passato da 793 milioni di euro dello scorso anno a 929 milioni di euro, in conseguenza del crollo delle importazioni.

Ma non solo. I dati registrati alla chiusura della manifestazione il 13 settembre hanno dato segnali incoraggianti: ben 21mila visitatori di cui una significativa parte proveniente da nazioni di tutto il mondo, in particolare dalla Cina (+75%), Giappone (+12%) e Federazione Russa (+4%), mentre stabili le presenze Usa ed europee, con un forte calo però di quelle inglesi.

Nata 7 anni or sono dalla convergenza dei più importanti saloni espositivi del tessile Italiano – Ideabiella, Ideacomo, Moda in e Shirt Avenue – a cui, nel tempo si è annesso un numero sempre più elevato di aziende, tra le maggiori della ripartizione tessile di Prato, Milano Unica parte dalla volontà e dalla voglia di tutelare e promuovere uno dei più fiorenti settori del Made in Italy.

Pinella PETRONIO

Redazione

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