L’appredistato non decolla: colpa della normativa regionale

Tempi duri (anche) per gli apprendisti.

Un’indagine condotta dalla Fondazione Studi Consulenti del lavoro ha fatto emergere un problema del quale già si immaginava l’esistenza.
E, tra le cause, secondo Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del lavoro, c’è sicuramente la normativa regionale, colpevole di essere troppo carente e troppo eterogenea.

I dati, ricavati da un “campione” consistente di studi professionali che assistono un milione di aziende per un totale di 7 milioni di rapporti gestiti, dicono che addirittura nel 96% dei casi il contratto di apprendistato è impossibile da attuare.
Il motivo è, per il 60% degli intervistati, la difficoltà di applicazione della normativa di settore. A nulla serve dire che l’apprendistato è il maggior canale di ingresso, da parte dei giovani, nel mondo del lavoro. In concreto, infatti, ciò non accade.

De Luca, andando alla radice del problema, ha dichiarato: “È necessario però che i monitoraggi siano effettuati prima di intervenire normativamente e non dopo, come invece avviene. Ormai per entrare nel mondo del lavoro ai giovani non sono rimasti molti strumenti, ridotti all’osso dalle ultime riforme; in pratica ci sarebbe solo l’apprendistato ma che l’assurda gestione regionale nella maggior parte dei casi vanifica. È uno degli esempi dei danni al sistema-Paese recati dalla riforma costituzionale dell’art. 117, sul quale prima si interviene per riportarlo alla sua versione originale e prima si vedranno benefici in tutti i campi di applicazione“.

Vera MORETTI