I rappresentanti di avvocatura e magistratura insieme per il Patto per la Giustizia

Un importante incontro è avvenuto ieri a Roma, tra il Ministro della Giustizia Paola Severino e una delegazione di Oua (Organismo unitario avvocatura), Anm (Associazione Nazionale Magistrati) e le rappresentanze delle magistrature e del personale della giustizia, per affrontare i contenuti del Patto per la Giustizia.

Ciò che l’Oua, nella persona di Maurizio De Tilla, il suo presidente, ha richiesto è piuttosto semplice: prima di tutto, che vengano dimezzati i tempi dei processi, senza ovviamente far venir meno i diritti dei cittadini. Ma anche senza ricorrere al “filtro di inammissibilità” o al sistema di media conciliazione obbligatoria.

L’Oua, per snellire i tempi dei processi, senza svilirli, suggerisce, come soluzione più efficace, “è quella di anticipare alla prima ed unica udienza di trattazione non tanto l’esame di ammissibilità dell’appello sotto il profilo della sua probabilità di accoglimento (che altro non è che manifesta infondatezza), ma quanto la decisione nel merito sotto il profilo della fondatezza o meno dell’appello“.

Un appunto è stato fatto anche riguardo i parametri ministeriali sui compensi degli avvocati, considerati troppo bassi. “Sono inadeguati e ingiusti, con dei ribassi di oltre il 50% rispetto alle tariffe del 2006: sono da fame. Ne chiediamo, quindi, come Avvocatura una revisione urgente“.

I sindacati del settore, dal canto loro, hanno denunciato i disagi che derivano dalla carenza di organico e tal proposito Antonino Nasone, segretario generale della Uilpa-UIDAG, ha indicato alcune linee di intervento che possano portare ad un cambiamento positivo. L’incontro con il ministro è stato giudicato proficuo e promettente nei confronti del futuro, anche se molto è ancora da fare.

Nasone ha infatti dichiarato: “Ora attendiamo che si prosegua in questa direzione con la convocazione da parte del Guardasigilli di un Tavolo permanente sulla riorganizzazione della macchina giudiziaria. Come sindacati, abbiamo avanzato alcune linee di intervento chiare: basta con i tagli concentrici (personale, risorse), servono, invece, investimenti sul personale, da valorizzare e riqualificare, ma anche sull’innovazione. Necessaria, inoltre, l’assunzione di circa 3mila funzionari, vista le evidenti carenze negli uffici (oltretutto come già previsto dagli ultimi Dpef): la situazione lavorativa (e logistica) come testimoniamo anche diverse inchieste giornalistiche è gravissima“.

Il segretario Uilpa-UIDAG ha fatto presente che questo sarebbe possibile, ad esempio, riducendo le spese dell’esternalizzazione di diversi servizi e riportarli all’interno della gestione della macchina giudiziaria.

Tematiche affrontate, poi, rispettivamente dal presidente di Anm e dal rappresentante dell’Avvocatura dello Stato, sono state l’importanza di intervenire sui processi e l’eccessivo carico di lavoro di ogni avvocato dello stato, che affronta annualmente 160 processi all’anno.

Alla fine dell’incontro le parti hanno fatto dichiarazioni soddisfatte, lodando la volontà del ministro Severino di ascoltare le esigenze di tutti i rappresentanti presenti.

Ora dal settore ci sono aspettative riguardo l’estensione delle pratiche positive in tutti i tribunali, l’implementazione dell’innovazione tecnologica (informatizzazione) e del processo telematico. Inoltre, la riorganizzazione degli uffici e dei tempi di lavoro, ma anche il potenziamento del personale e delle risorse per il settore.

Vera MORETTI