La scadenza si avvicina e, a meno di ripensamenti dell’ultimo minuto, entro il 16 dicembre i contribuenti residenti nelle zone colpite dal terremoto lo scorso maggio dovranno saldare tutti i contributi che in questi mesi erano stati sospesi.
I consulenti del lavoro, che già avevano espresso le loro perplessità riguardo il provvedimento, si dicono preoccupati per le prossime buste paga dei contribuenti interessati, che saranno più leggere del solito.
A novembre, dunque, oltre alla crisi, nei portafogli degli ex terremotati peseranno solo le preoccupazioni, perché di denaro ce ne sarà ben poco.
Dopo il danno, perciò, che aveva messo in ginocchio molti lavoratori emiliani, arriva la beffa, proprio quando sembrava che ci fosse una luce, in fondo al tunnel intrapreso dal 20 maggio scorso.
Inoltre, nel caso non siano state trattenute in precedenza le ritenute Irpef, le stesse ridurranno lo stipendio nel limite di un quinto della paga netta.
Esaminando la situazione più nel dettaglio, ad esempio, un operaio metalmeccanico di 3° livello, appartenente al cratere, con retribuzione lorda di 1.388,24 euro, a seguito delle trattenute Inps correnti ed arretrate e trattenute Irpef arretrate, percepirà un netto di 502,94.
Vera MORETTI
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