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La Cgia ribadisce l’importanza delle Regioni

Lo scandalo della Regione Lazio ha portato molti a desiderare che le Regioni, come istituzioni, vengano abolite. Non bastasse l’astio per le province…

Per questo, l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre ha condotto uno studio che pone l’attenzione, al contrario, sull’importanza di esse.
Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, ha inoltre ricordato come, se in precedenza i poteri delle Regioni, benchè citati dalla Costituzione, fossero in effetti gestiti dallo Stato, ora il potere è decentrato ad ogni regione singola, come conseguenza della riforma del 2001.

Lo Stato, da allora, detiene le redini di giustizia, difesa, politica estera, mentre le Regioni detengono i poteri su tutte quelle funzioni non riservate esplicitamente riservate allo Stato. In un decennio, le Regioni italiane hanno speso hanno speso 89 miliardi di euro in più, a fronte di una crescita della spesa del 74,6%, considerando l‘aumento dell‘inflazione fino al 23,9%. Ben 49,1 miliardi sono andati alla sanità.

Bortolussi, pur riconoscendo sprechi, sperperi ed inefficienze, che andrebbero il più possibile monitorati ed eliminati, ha dichiarato che “nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferito loro e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente”.

L’impennata delle spese regionali, inoltre, è dovuta anche ad un altro fattore, comune in quasi tutte le Regioni, da Nord a Sud: l’aumento dei costi socio-sanitari che le Regioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione ma anche a causa di misure straordinarie adottate per sostenere la popolazione straniera giunta nel nostro Paese. A conferma di ciò è il dato della spesa cresciuta maggiormente in questo ultimo decennio, che riguarda l’assistenza sociale (+154,4%).

A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un importo pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro.

Vera MORETTI

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