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Il sito Inps: complesso ed inefficiente

La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha effettuato un’indagine sul sito web dell’Inps e le conclusioni sono tutt’altro che positive.
Un portale che dovrebbe essere efficiente al 100%, se non altro per supportare i contribuenti, in realtà presenta tante “pecche”.

Ciò che i consulenti hanno rilevato è che si tratta di un sito difficile da consultare e anche difficile da contattare: chiunque invii una richiesta di informazione non riceve riscontro immediato e, quando finalmente la risposta arriva, non sempre riesce a chiarire ogni dubbio.
La Fondazione Studi ha interpellato utenti provenienti da ogni parte d’Italia e più della metà degli intervistati si lamenta della complessità del portale e della lentezza nell’ottenere le informazioni.

Insomma, l’informatizzazione dell’Inps per ora non è in grado di accontentare, e di evadere, tutte le richieste. Inoltre, con la chiusura dei canali telefonici, un tempo a disposizione degli utenti bisognosi di esporre le proprie problematiche, risulta difficoltoso affrontare questioni che, invece, meriterebbero di essere discusse, se non di persona, almeno al telefono.

Recarsi in una delle sedi provinciali dell’Istituto, poi, non sempre serve a sciogliere i dubbi, in primo luogo per le interminabili attese, in secondo luogo per gli orari, troppo poco elastici.
Nelle sedi provinciali, infatti, nel 64% dei casi gli sportelli sono aperti anche nel pomeriggio, ma quasi sempre (78%) solo per appuntamento.
Soddisfatti, a questo proposito, sono pochi intervistati, che corrispondono al 19% del totale, i quali hanno avuto tempi di attesa inferiori a 30 minuti.

Occorre ricordare che l’Inps utilizza tutto il tempo a disposizione concessogli dalla norma per il rilascio del Durc, operazione che, infatti, avviene sempre a ridosso della scadenza del termine e spesso l’iter risulta bloccato per pratiche non definite o non acquisite dal sistema o per note di rettifica. Oltre la metà degli intervistati lamenta, infatti, di dover tornare sulle pratiche ritenute già chiuse, con la conseguenza di un ritardo nell‘emissione del documento.

Equamente suddivise inoltre le difficoltà di gestione dei rapporti nei vari settori (datori di lavoro, lavoro autonomo e prestazioni di integrazione salariale), anche perché, in questo ambito, la vera criticità è nella gestione separata.

A completamento di una non rosea situazione si aggiunge un terzo dei Consulenti del lavoro che dichiara di ricevere richieste per contributi prescritti che solo nel 10% dei casi riesce a far annullare prima che le somme vengano iscritte a ruolo.
La categoria è riuscita ad adeguarsi al canale telematico, ma non tutte le sedi riescono a gestire la mole delle informazioni: per questo le richieste non sempre vengono accontentate o prese in esame.

Vera MORETTI

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