Da uno studio effettuato da Confedercontribuenti emerge la difficoltà, da parte dei contribuenti, di pagare in tempo la dichiarazione dei redditi 2011 e lo stesso trend sta interessando l’acconto 2012.
Sono ben 3 italiani su 10 che si trovano in questa situazione, considerato il campione di piccole e medie imprese e persone fisiche su tutto il territorio nazionale.
In percentuale, si tratta del 26% al Nord, il 32% al Centro, e il 28% al Sud.
L’acconto per il 2012, invece, non è stato pagato dal 32% al Nord, dal 36% al Centro e dal 39% al Sud.
Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti, ha commentato questi risultati come specchio della situazione del nostro Paese, che vede i cittadini in grave affanno tanto che, se riescono a mettersi in regola con il Fisco, non riescono a pagare l’F24 e a sanare il proprio debito con lo Stato. Come un gatto che si morde la coda.
L’aumento, in cifre, di coloro che non hanno saldato l’acconto per il 2012, fa capire in modo palese che anticipare i soldi per l’anno prossimo rappresenta una vera e propria difficoltà.
Tra gli intervistati, il 70% ha dichiarato che provvederà al saldo degli importi non pagati solo dopo il ricevimento dell’avviso bonario, che permette, benché con sanzioni ridotte, di saldare il debito ricorrendo ad una rateazione fino ad un massimo di 60 giorni.
E non arrivano buone notizie neppure dalla manovra appena approvata dal Governo, perché l’aumento dell’Iva di un punto colpisce ulteriormente i contribuenti e, di conseguenza, i consumi.
In questo caso, l’Italia è molto unita, come sostiene Alberto Sozzi, segretario nazionale Confedercontribuenti: “Non c’è un Sud povero e un Nord efficiente. Nella relazione con il Fisco tutti i cittadini sono uguali. A riprova che nell’economia legale tutte le famiglie e le PMI sono in difficoltà ed affrontano una strada in salita da cui è facile scivolare”.
Vera MORETTI
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