A quanto pare, il 2013 si aprirà con una novità che non sarà molto apprezzata dalle imprese.
Da gennaio, infatti, entrerà in vigore il RES, tributo introdotto dal decreto Salva Italia che, certamente, andrà ad influire su una pressione fiscale già messa a dura prova.
Di cosa si tratta?
Il RES va a sostituire la tassa sui rifiuti, ma arriverà a pesare nelle tasche delle aziende ben il 290% in più.
Le imprese maggiormente colpite saranno quelle attive nel settore ristorazione, che subiranno incrementi superiori al +400%, ma anche le imprese ortofrutticole e le discoteche, per le quali sono previsti aumenti pari al +600%.
Questi rincari si spiegano con l’aggiunta, nel nuovo tributo, oltre alla quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti, anche di una quota servizi per sicurezza, illuminazione e gestione strade calcolato sulla base dei coefficienti contenuti nel DPR 158/1999, in attesa di un apposito regolamento ministeriale.
Luigi Bianchi, presidente della Commissione Ambiente e Energia di Confcommercio, ha definito il RES “l’ennesimo balzello che le PMI devono pagare. Siamo di fronte a una vera e propria emorragia continua nei confronti delle categorie che rappresentiamo. Ed è curioso che si dica sempre che le piccole e medie imprese rappresentano lo scheletro del sistema economico del Paese e poi si trovi ogni strada per affossarle“.
A denunciare questa situazione sono state anche due associazioni di Confcommercio, ovvero Ancra, che rappresenta Commercianti Radio, Televisione, Elettrodomestici, Dischi e Affini, che ha commentato: “Questa situazione ci mette in grande difficoltà, noi dovremmo avere una premialità per il lavoro di raccolta che facciamo dei rifiuti RAEE, e invece veniamo tassati due volte“; e Assofermet (Commercianti in Ferro e Acciai, Metalli Non Ferrosi, Rottami Ferrosi, Ferramenta e Affini): “Le imprese di commercio all’ingrosso esercitano su aree molto ampie e dunque il tributo pesa molto su queste imprese. Oltretutto con la RES devono essere coperti integralmente tutti i costi di raccolta e smaltimento di rifiuti“.
Per questi motivi, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha scritto una lettera al ministro dell’Ambiente Corrado Clini chiedendo in prima istanza la sospensione fino al primo gennaio 2014 del nuovo tributo.
Vera MORETTI
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