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Carte petrolifere, conosciamole meglio

Saremo anche in tempi di crisi nera, ma provate ad aprire il vostro portafogli: quante carte ci trovate? Ormai ne abbiamo di tutti i tipi: di credito, di debito, prepagate, revolving, fedeltà, servizi e, non ultime, le carte petrolifere, meglio conosciute come carte carburante.

Tecnicamente, una carta di pagamento petrolifera è una carta che può essere utilizzata dal titolare per pagare i rifornimenti effettuati nelle stazioni di servizio della società petrolifera convenzionata che l’ha emessa. Se abilitata dalla società, la carta può essere utilizzata anche per acquistare lubrificanti, accessori e servizi, sempre nelle stazioni convenzionate.

Diffuse ormai da parecchi anni in Italia come altrove, le carte petrolifere sono utilizzate specialmente dalle grandi aziende che hanno a disposizione flotte di medio-grandi dimensioni, ma si stanno anche “specializzando” progressivamente verso una clientela fatta di professionisti e piccoli imprenditori. Hanno poco alla volta soppiantato le vecchie schede carburante, meno pratiche nella gestione immediata e per la rendicontazione a fine mese. L’utilizzo delle carte petrolifere è molto utile perché consente la detrazione dell’Iva e la deduzione fiscale del costo dal reddito di imprese e professionisti nella misura forfettaria del 40%.

Tutte le maggiori compagnie petrolifere operanti in Italia emettono delle loro carte, anche se solo poche hanno a portafoglio delle soluzioni pensate per professionisti, artigiani, partitivisti e piccole imprese.

Eni, forte di una posizione di vantaggio sul mercato italiano che le deriva dalla storia e dal dimensionamento, emette quattro carte petrolifere, o meglio, una che si fa in due (la classica Multicard, destinata in una versione ai truck e nell’altra alle flotte leggere), una destinata a chi possiede una flotta di mezzi pesanti e una per chi ha partita Iva o usa l’auto o il furgone per lavoro.

TotalErg ha anch’essa a portafoglio una carta destinata alle piccole aziende e ai liberi professionisti possessori di partita Iva (Voil@) e una destinata alle flotte aziendali (TotalErg Card).

Shell suddivide invece la propria offerta tra una carta euroShell Card per le piccole aziende locali, una per auto e furgoni e una terza per camion e bus.

Q8 propone invece Cartissima Q8, studiata per le aziende che operano nel mondo del trasporto o che hanno in gestione flotte aziendali che totalizzano un consumo mensile non inferiore ai 1000 litri.

CartaMaxima di Api IP di rivolge invece alle aziende di trasporto conto terzi e conto proprio, leasing, autobus e flotte auto.

Essocard di Esso è disponibile per aziende e imprese che totalizzano consumi complessivi superiori ai 2000 litri annui.

Tamoil ha a portafoglio mycard Tamoil Corporate, a disposizione della flotta aziendale e di tutta la clientela commerciale dell’azienda.

L’ampiezza dell’offerta che le compagnie propongono è un segnale di quanto le carte petrolifere siano importanti nella loro strategia commerciale. Strette tra un’opinione pubblica che, spesso, non ha ben chiaro il loro ruolo nella determinazione (specialmente al rialzo) dei prezzi dei carburanti, e una crisi dei consumi che spinge gli italiani a usare sempre meno l’auto a beneficio di mezzi di trasporto alternativi, le compagnie puntano, con le carte petrolifere destinate alle imprese, a intercettare un segmento di clientela che dell’auto o del furgone non può fare a meno perché ci lavora, ci vive. Lo fanno offrendo uno strumento pratico e di facile utilizzo e collegandolo a vantaggi tangibili come sconti alla pompa, detrazioni e deduzioni fiscali: un modo per fare business aiutando l’economia.

Redazione

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